Seveso, anche No Pedemontana ricorda il 10 luglio 1976 #Foto fiaccolata

Due le iniziative di No Pedemontana a Seveso per ricordare l’anniversario del disastro Icmesa.
In parallelo alle celebrazioni ufficiali di Seveso +40, concentratesi nel fine settimana del 9 e 10 luglio, il movimento No Pedemontana ha voluto ricordare a modo suo l’anniversario del disastro di Seveso.
Dopo la serata di lunedì 4 luglio, con lo spettacolo di Massimiliano Vergani “Diossina 2.0”, il gruppo che da anni si batte contro l’autostrada lombarda ha organizzato, lo scorso sabato 9 luglio, un incontro con Daniele Biacchessi, autore di “La fabbrica dei profumi”, ristampato in occasione del 40esimo dell’incidente Icmesa, a cui ha fatto seguito una breve fiaccolata per le strade di San Pietro, partita dal muro della ex fabbrica.
Una scelta libera o, al contrario, obbligata, quella di mantenere una certa distanza dalle manifestazioni istituzionali?«A dire il vero non ci è nemmeno venuto in mente di domandare all’amministrazione di partecipare al programma delle “Contaminazioni” – risponde Davide Biggi a nome del movimento -. Abbiamo voluto ricordare l’anniversario a modo nostro, stando lontani da una certa retorica da anniversario».
Anche un modo, forse, per marcare la distanza da figure come quella di Roberto Maroni, che come presidente della Regione ha preso parte alle celebrazioni ufficiali del 10 luglio. E che, non a caso, alcuni membri di No Pedemontana hanno contestato con fischi, urla e cartelli provocatori durante il suo intervento di domenica al Bosco delle Querce: Maroni ha infatti sempre sostenuto Pedemontana, nonostante il rischio che il cantiere per la tratta B2 riportasse in superficie la diossina del 76. No Pedemontana, al contrario, ritiene che anche i carotaggi per quantificare il livello di diossina nel terreno siano stati inutili: meglio, secondo gli attivisti del movimento, sopprimere sul nascere la nuova autostrada lombarda, e non correre nemmeno il rischio di riaprire la vecchia ferita già inferta una volta, e pesantemente, dall’Icmesa.
«Sulla diossina c’è stata tanta confusione, prima non se ne voleva parlare, ora sembra che il problema principale sia stato l’allarmismo – continua Biggi -. Ma ridurre il tutto all’allarmismo, che pure c’è stato, significa negare i rischi per la salute che la popolazione corre ancora oggi».
La fiaccolata, a cui hanno preso parte una 70ina di persone, si è mossa tranquillamente per le strade del quartiere di San Pietro poco dopo le 22.00.
Solo qualche slogan urlato dai partecipanti e qualche sguardo curioso da parte dei pochi passanti incontrati: chissà, forse la maggior parte dei sevesini si trovava al tendone di via Redipuglia per la serata-tributo agli 883. Forse è vero che molti, ancora oggi, preferiscono dimenticare.