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Truffatrice “di affitti” in manette, ora si indaga anche sul compagno

La sua compagna è stata arrestata per truffa la settimana scorsa e lui, nonostante ciò, si è presentato a riscuotere denaro da un’altra vittima.

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La sua compagna è stata arrestata per truffa la settimana scorsa e lui, nonostante ciò, si è presentato a riscuotere denaro da un’altra vittima, per questa ragione è finito nel mirino della polizia di stato di Monza.

Si tratta di un quarantenne monzese, la cui compagna è finita in manette in flagranza di reato dopo essere stata scoperta “vedere” contratti di affitto fittizi.
Trentasei anni, madre di due bambini piccoli, una monzese è stata arrestata mercoledì scorso dagli agenti del commissariato di viale Romagna per truffa, in flagranza di reato. Secondo le indagini della polizia la donna, inquilina morosa di un appartamento, lo sub affittava con finti contratti e poi spariva con la caparra versata da ignari affittuari.

Le indagini erano scattate grazie alla denuncia di un giovane monzese che, dopo aver visto un annuncio su un portale web, ha contattato la presunta proprietaria la quale proponeva un appartamento in via Pitagora per 500 euro al mese di canone. Visti i locali e approfittando della ghiotta offerta, il giovane le ha versato immediatamente il primo mese di caparra e firmato un contratto, ignaro fosse ovviamente del tutto falso. Vittima e truffatrice si sono poi dati ulteriore appuntamento per il ritiro delle chiavi e il deposito degli altri due mesi di caparra. Pressato dalla presunta padrona di casa, il futuro inquilino ha però deciso di telefonare all’amministratore di condominio per verificare la situazione, venendo a scoprire che la persona con cui aveva accordi non era affatto proprietaria dell’immobile ma, anzi, era inquilina morosa da diverso tempo. Così è andato direttamente in commissariato, dove ha spiegato l’accaduto. In accordo con gli agenti si è poi presentato al secondo appuntamento, dove per la truffatrice sono scattate le manette in flagranza di reato. Addosso aveva 500 euro, che sono state restituite al truffato, e altri 1600 euro nascosti nelle scarpe, il che lascia presupporre l’esistenza di ulteriori vittime.

Una volta in carcere, il suo compagno, evidentemente complice, ha però truffato al suo posto un’altra persona, la quale lunedì mattina si è presentata dalla polizia, dove ha spiegato di essere stata vittima del medesimo raggiro. Su di lui e su altre vittime (almeno due accertate) si stanno ora concentrando le indagini del commissariato di viale Romagna.

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