Economia

Nel 2015 le assunzioni in Lombardia crescono più che in Italia e superano 1,1 milioni

Dopo 7 anni cala la disoccupazione, in discesa per la prima volta dall'inizio della crisi.

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Il 2015 evidenzia un miglioramento dell’andamento del mercato del lavoro con un aumento del tasso di occupazione dal 64,9% al 65,1% e, per la prima volta dopo 7 anni, anche un contestuale calo del tasso di disoccupazione (dal 8,2% del 2014 al 7,9%). A livello subregionale, il tasso di occupazione nelle province di Milano, Monza Brianza e Lodi è superiore alla media lombarda.

Sono alcuni dei dati che emergono dal “Il Lavoro a Milano”, rapporto annuale realizzato da Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, Cgil, Cisl e Uil e curato dai rispettivi Centri Studi, che raccoglie i dati sul mercato del lavoro. Quest’anno il rapporto, giunto alla decima edizione, focalizza l’attenzione sul cuore della Lombardia: l’area costituita dalla Città Metropolitana di Milano e dalle province di Monza Brianza e Lodi. Come arco temporale definisce il decennio 2006-2015, periodo che copre la più lunga crisi vissuta finora dal Paese, come omaggio alla ricorrenza dei 10 anni della ricerca.

Alla presentazione del rapporto, tenutasi oggi presso la sede degli Industriali a Milano, sono intervenuti Michele Angelo Verna, Direttore Generale di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, che ha aperto i lavori. Seguito dall’intervento di Andrea Fioni, Centro Studi di Assolombarda, che in rappresentanza del gruppo di lavoro congiunto, ha presentato i risultati della ricerca, e di Marco Leonardi, Professore Associato Dipartimento di Economia, Management e Metodi quantitativi Università degli Studi di Milano e Consigliere di Palazzo Chigi.

La successiva tavola rotonda ha visto, invece, la partecipazione di Mauro Chiassarini, Vicepresidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza per Lavoro e Occupazione; Massimo Bonini, Segretario Generale CGIL – Camera del Lavoro Metropolitana di Milano; Danilo Galvagni, Segretario Generale CISL Milano Metropoli; Danilo Margaritella, Segretario Generale UIL Milano e Lombardia.

Bastano alcuni numeri per dare l’idea dell’importanza economica dell’area territoriale costituita dalle province di Milano, Monza Brianza e Lodi. Secondo i più recenti dati Istat, l’insieme delle tre province conta 380mila imprese, circa la metà delle 800mila lombarde ed equivalenti a poco meno del 10% delle 4,4 milioni di imprese italiane. Inoltre nell’area si contano 2,1 milioni di addetti, pari rispettivamente al 55% dei 3,8 milioni di addetti che lavorano in Lombardia e al 13% dei 16,5 milioni di addetti italiani. Il rapporto evidenzia, quindi, l’importanza dell’area da un punto di vista quantitativo ma mette in luce anche i suoi aspetti qualitativi.

Milano, Monza Brianza e Lodi sono, infatti, la sintesi di un sistema economico multisettoriale dove risiedono diverse eccellenze: l’industria manifatturiera perno dell’economia di Monza e Brianza (che assorbe oltre il 40% della forza lavoro provinciale e include il 17,1% delle imprese del territorio); l’alimentare nel lodigiano, dove nel settore si concentra il 3,4% della forza lavoro occupata, superiore alla media nazionale; e il terziario, in particolare il comparto dei servizi alle imprese, a Milano nel quale è occupato il 35% degli addetti.

“Guardando la fotografia scattata dal Rapporto si può comprendere quanto il nostro territorio sia importante per la crescita del Paese – ha dichiarato Mauro Chiassarini, Vicepresidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza per Lavoro e Occupazione -. Basti pensare che nell’area territoriale di Milano, Monza Brianza e Lodi si concentrano il 10% delle imprese italiane e il 13% degli addetti e in Lombardia, rispettivamente, il 18% e il 23%.

Un altro segnale importante è quello relativo all’occupazione in crescita e quello delle assunzioni che, nel 2015, in Lombardia sono state 1,1 milioni e sono aumentate più che nel resto d’Italia (+14,8% rispetto al 2014). A tale risultato ha positivamente contribuito la recente legislazione che ha reso più flessibile il mercato del lavoro, anche favorendo le assunzioni a tempo indeterminato, e riequilibrato il rapporto tra politiche attive e passive, spostando il focus dalla tutela del posto alla tutela dell’occupabilità”.

Tra il 2008 e il 2015 la situazione occupazionale è migliorata per le donne (+43mila), i laureati e diplomati (+230mila) e gli over 45 (+460mila). Mentre è peggiorata per gli uomini (-62mila); i lavoratori meno istruiti (-230mila) e gli under 45 (-487mila). In particolare difficoltà sono proprio i giovani con un tasso di disoccupazione giovanile che, in Lombardia, raggiunge il 32% e, in Italia supera il 40%.

Il programma Garanzia Giovani nella nostra regione ha registrato un risultato apprezzabile, soprattutto se confrontato con le altre regioni: circa 42mila giovani attivati di cui la metà con un tirocinio, uno su quattro con un contratto a tempo determinato e i rimanenti con un contratto in apprendistato (3.500) o a tempo indeterminato (quasi 6mila giovani lombardi).

“Il lavoro a Milano è in profonda trasformazione – ha dichiarato Massimo Bonini, Segretario Generale CGIL -. La città deve essere in grado di cogliere il cambiamento, indirizzarlo progettando nuova occupazione. Per questo è necessario mettere in relazione il mondo dell’istruzione con quello del lavoro, rendendo più efficace l’orientamento e l’inserimento dei giovani”.

“Lo studio evidenzia che la capacità del dialogo dei soggetti sociali con le istituzioni e le imprese concorrono a creare quell’humus, dove le qualità competitive quali: economiche, di ricerca, di produttività, per i lavoratori vengono rappresentate nella loro alta professionalità, la capacità di cogestire i processi produttivi, mantenendo l’attenzione sulla qualità della vita in azienda e sul territorio – ha commentato Danilo Galvagni, Segretario Generale CISL Milano Metropoli -. Tutte cose che creano le condizioni di attrattività di investimenti, nuove ricerche e quindi capacità di sistema integrato che nella occupabilità delle persone vede il futuro del sistema Italia”.

“Il rapporto ci segnala una Lombardia che sul fronte occupazionale è in una condizione certamente più favorevole rispetto al resto d’Italia – ha sottolineato Danilo Margaritella, Segretario Generale UIL Milano e Lombardia -, anche se c’è ancora molto da fare per agevolare l’occupazione giovanile, quella delle donne, degli over 40 e 50 che spesso escono dai cicli produttivi. E il fatto che Garanzia Giovani nella nostra regione abbia avuto un esito più soddisfacente, ci deve comunque stimolare a fare di più, affinché la situazione dei giovani migliori ulteriormente e il numero di ragazzi, che vengono presi in dote dal programma, continui a crescere.

È ancora molto alta, infatti, la forbice tra coloro che si sono iscritti a questo programma europeo e coloro che hanno trovato un’occupazione. Oggi, inoltre, c’è un forte impulso da parte dei giovani a farsi imprenditori di se stessi. E in questa direzione occorrerebbe, per esempio, predisporre un osservatorio sull’imprenditoria giovanile per supportare al meglio la volontà di tanti giovani a intraprendere questa strada”.

Un’indicazione positiva viene dal significativo riassorbimento della Cassa Integrazione dopo l’ampio utilizzo degli ultimi anni.  Nel 2015 le ore autorizzate, infatti, si sono ridotte in Italia del -35,6% rispetto all’anno precedente con punte del -58,9% per la Cig in Deroga. Ancora più sensibile la riduzione in Lombardia (rispettivamente -39,4% e -76,5%) e in particolare nell’area territoriale di Milano, Monza Brianza e Lodi (-48,2% e -79,0%).

Un segnale del possibile consolidamento della congiunta positiva del mercato del lavoro viene anche dall’analisi del lavoro in somministrazione a tempo determinato (ex interinale), che spesso anticipa le tendenze generali. Nel IV trimestre 2015 le richieste alle Agenzie per il Lavoro sono cresciute del 32%, a Milano, Monza Brianza e Lodi, rispetto allo stesso trimestre del 2014. Si è registrato un aumento per tutti i gruppi professionali ma in particolare per i tecnici (+101%), segno della possibile intenzione di innalzare i livelli produttivi considerato il ruolo centrale di queste figure nello svolgimento delle attività.

Buone notizie anche in tema di sicurezza sul lavoro, alla luce del calo gli infortuni. Tra il 2010 ed il gli infortuni sono scesi quasi del 20% in Lombardia, da 150mila a 120mila, e le anticipazione per il 2015 lasciano intravedere un ulteriore calo del -3,3%. Se poi guardiamo agli infortuni sui luoghi di lavoro, escludendo quindi quelli in itinere o con mezzi di trasporto, gli infortuni in Lombardia si sono ridotti di un terzo in cinque anni.

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