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Ginnastica: Robur et Virtus e Casati Arcore: un sodalizio destinato a finire?

Niente più PalaUnimec da agosto per la ginnastica artistica villasantese Robur et Virtus? Insormontabili difficoltà stanno sorgendo nel rinnovo del sodalizio con la ospitate Casati.

Palaunimec-arcore

Niente più PalaUnimec da agosto per la ginnastica artistica villasantese Robur et Virtus? Insormontabili difficoltà stanno sorgendo nel rinnovo del sodalizio con la ospitate Casati Arcore.

L’accordo triennale che permetteva alla Robur et Virtus di allenarsi ad Arcore termina il 31 luglio. E il rinnovo sembra essere lontano… I motivi? Le spese troppo alte che la Casati Arcore sarebbe costretta a sostenere ospitando un’altra società all’interno della sua palestra. L’IMU, la nota tassa, mette il becco anche in ambito sportivo e quindi la cifra versata da quelli del Villassanta non basterebbe più.

Robur et Virtus è società di talenti, dove è cresciuta la stella Martina Maggio (LEGGI QUI LA NOSTRA INTERVISTA), ora la centro tecnico di Brescia e la squadra di agonistica che lo scorso weekend ha guadagnato l’accesso in Seria A1, da tre anni a questa parte si è servita del PalaUnimec di Arcore per allenare le sue ginnaste con un accordo che prevedeva una compartecipazione alle spese. “Questo tipo di accordo è possibile perché siamo entrambe società della Federazione Ginnastica d’Italia – ha spiegato Giorgio Ricci, presidente della Robur – per questo motivo, il nostro non era un contratto commerciale e non siamo mai stati a conoscenza delle spese che dovesse o non dovesse sostenere la Casati Arcore”.

“Ci tengo a precisare che l’unica ginnasta che non avrà nessun problema a continuare ad allenarsi sarà Martina Maggio che, da circa due anni, si allena all’Accademia di Brescia con i nostri tecnici”, ha proseguito il presidente della società villasantese.

Dai vertici Casati precisano la questione dell’Imposta Municipale Unica: “Abbiamo inviato una raccomandata alla Robur et Virtus quando, il comune quest’anno ci ha comunicato che le società sportive quando ospitano altre società devono pagare l’IMU. Non ci siamo mai posti il problema perché eravamo convinti che, come società sportiva, non fossimo tenuti al pagamento di questa tassa”, ha dichiarato Antonio Radice, presidente della Casati Arcore. Ecco, dunque, il problema principale: le spese da sostenere per continuare ad ospitare la Robur, a fronte di questa nuova comunicazione, sarebbero troppo alte.

Intanto per il futuro, il presidente della Robur, che si definisce un “uomo nato per programmare” ha già un piano B in mente, ma per ora preferisce non rivelarne i dettagli.

In foto il Palaunimec di Arcore

 

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