Attualità

Seregno, arriva da un cittadino la proposta per tram più economici e green

Dopo una lunga fase di stallo i lavori della metrotramvia Bresso-Seregno dovrebbero partire in autunno. C'è ancora tempo, sostiene un cittadino, di rivedere il progetto.

tramvia-milano-web

Christian Brambilla è un seregnese che ha pensato di sottoporre alle istituzioni la sua personale proposta per ridurre il traffico e minimizzare l’impatto ambientale della metrotramvia che collega il comune brianzolo con Bresso, alle porte di Milano.
L’idea, già presentata alle amministrazioni di Seregno e Desio, ma anche alla Provincia di Monza e della Brianza e alla Città metropolitana, prevede una revisione radicale del tracciato, riducendolo di poco più di 1 km e collegando via Europa direttamente a via Milano, senza far passare il tram per i campi del Plis Brianza Centrale e via Colzani ed evitando, inoltre, l’isolamento del quartiere S. Ambrogio.
Il nuovo tracciato “a L” costerebbe meno in termini sia economici che ambientali: «Con i risparmi – spiega Brambilla – si potrebbe proporre a Rfi la realizzazione di una passerella pedonale o ciclabile, che arrivi in stazione nel sottopasso che dovrebbe essere realizzato tra via Sciesa e via Comina nell’ambito del progetto 500 stazioni, secondo il quale la stazione di Seregno sarà dotata di nuove infrastrutture. In più si potrebbe prolungare il percorso del tram dalla fermata dell’ospedale di Desio  fino all’attuale deposito Atm, eliminando, così, la costruzione del nuovo deposito in via Europa tra i comuni di Desio e Seregno, che chiude un collegamento verde importante tra le due città e che consuma quasi 10.000 mq di terreno tutelato dal Plis Brianza Centrale».
Rivalorizzare l’ex deposito di Desio, sostiene Brambilla, sarebbe sicuramente più conveniente che costruirne uno da zero (il costo stimato è di 26 milioni di euro), e non solo da un punto di vista economico, dato che significherebbe dover rinunciare a un quantitativo importante di verde sul territorio. «Sarebbe interessante sapere se i tram saranno alimentati da energia 100% certificata da fonti rinnovabili – prosegue il seregnese – e se la stima dei passeggeri calcolata nel 2004 non sia da rivedere al ribasso, visto che dagli anni 2000 il numero di treni per Milano è notevolmente aumentato e la velocità media del tram è di soli 20 km orari. Siamo sicuri – si chiede in conclusione – che un’opera così costosa ed attualmente non connessa a nessun nodo ferroviario o metropolitano serva davvero? Non si potrebbe, piuttosto, investire in piccole navette ibride?»
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