“Radici”: al Santuario della Rocchetta di Cornate la mostra del Maestro Cusmà

28 aprile 2016 | 00:59
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“Radici”: al Santuario della Rocchetta di Cornate la mostra del Maestro Cusmà

Da domenica primo maggio il Santuario della Madonna della Rocchetta di Cornate ospita le opere dell’artista Antonio Cusmà, docente del liceo artistico di Monza.

Da domenica primo maggio il Santuario della Madonna della Rocchetta di Cornate ospita le opere dell’artista Antonio Cusmà, docente del liceo artistico di Monza.

Un appuntamento da non perdere per tutti gli amanti dell’arte all’interno di un luogo magico e unico come il Santuario di Paderno, immerso nel bosco e a pochi passi dal fiume Adda o dai luoghi di leonardesca memoria. Sabato 14 maggio è previsto alle 16 un rinfresco di benvenuto per tutti gli ospiti che visiteranno la mostra intitolata “Radici”.

Antonio Cusmà, è docente presso il Liceo Artistico “Nanni Valentini” della Villa Reale di Monza. Il Maestro presso l’istituto d’Arte di Monza, si è laureato in pittura all’Accademia delle Belle Arti di Brera ed ha sempre continuato a dipingere anche durante questi anni di docenza:

“Nella lingua delle società centroafricane non esiste una parola che esprima il concetto di “adesso”: al suo posto, c’è un termine che va tradotto con “prima o poi” – si legge in una recensione delle sue opere – È il modo per dire il tempo delle radici, che non conosce la fretta. Prima il seme di frange, poi la membrana getta l’arto da allungare con calma penetrando nell’umida terra, per radicarsi: sono tempi e ritmi ancestrali, che pure vengono covati nell’alveo della modernità. Ecco cosa si percepisce nel ciclo delle opere pittoriche di A. Cusmà dedicato alle RADICI: le sagome, la direzione, le tecniche, la tela e i cromatismi sono cambiati, certo, nel corso degli anni; ma ciò conferma l’unità e la varietà dell’ispirazione. La radice è “le radici”, e anche quando sta da soli i suoi fittoni sanno avvinghiarsi alla zolla perché la pluralità costituisce un valore, nel buio tiepido e molle del sottoterra.Nella pittura di Cusmà, le radici cercano subito, in contemporanea, di apparire sulla tela e dunque chiamano per venire alla forma la densità materica, la propria linea di contorno e il giusto cromatismo: il pennello, che ora è un bastoncino ma che un tempo fu legno e dunque era un albero con radici, offre il proprio servizio. L’intreccio radicale richiama le linee delle colline, cioè “quel che è in basso è come ciò che sta in alto.”

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La mostra durante la settimana sarà visitabile su appuntamento contattando: l’Artista Antonio Cusmà al 339-7811966 o il Responsabile curatore del Santuario Fiorenzo Mandelli al 338-2800822

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