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Monza, rubano scarpe con una borsa schermata e passeggino: denunciate

Per cercare di non dare nell'occhio mentre rubavano delle scarpe avevano con sè un bimbo di 5 anni: denunciate due donne.

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Per cercare di non dare nell’occhio mentre rubavano delle scarpe avevano con sè un bimbo di 5 anni: denunciate due donne. Una vicenda fatta di bugie e “cattive abitudini” quella avvenuta ieri a Monza. La Polizia Locale ha accolto la denuncia da parte del responsabile del negozio Pittarello, sito tra le vie Lombardia e Romagna, che poco prima aveva subito il furto di otto paia di scarpe, tutte di marca, per un valore complessivo di 400 euro.

Il titolare del negozio ha fornito agli agenti un’attenta descrizione di quanto accaduto: due donne, con un passeggino all’interno del quale era seduto un bimbo di 5 anni, si aggiravano con fare sospetto tra gli scaffali delle scarpe. Un fare un po’ troppo sospetto tanto che una delle due ragazze, temendo di poter essere sopresa, si è avvicinata alla cassa con il piccolo per pagare un paio di calzature. La sua amica nel frattempo è uscita dall’esercizio commerciale lasciando la donna intenta nei suoi acquisti. Al momento del pagamento però la giovane ha spiegato di non avere con sè il portafogli per una dimeticanza e, lasciate le scarpe alla commessa, ha abbondanato il negozio spingendo il passeggino.

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La pattuglia dei vigili ha così iniziato a perlustrare la zona e, poco dopo, ha notato una donna che spingeva una carrozzina con passo spedito. Dopo averla fermata gli agenti hanno fatto una prima scoperta: all’interno del passeggino la donna celava un sacchetto “schermato” in cui vi erano 8 paia di scarpe. Un normale sacchetto della spesa manipolato ad hoc perché questo risultasse invisibile al sistema antifurto grazie ad un doppio fondo nel quale era stata posta della carta stagnola.

Accompagnata al comando la donna ha lasciato le prime dichiarazioni che però non hanno convinto i vigili: la giovane, equadoregna classe 1989 e residente a Milano, avrebbe in un primo momento spiegato di essere la baby sitter del piccolo, figlio di una sua conoscente, e di non essere stata lei a commettere il furto bensì la sua amica del quale non vi era più traccia. Una spiegazione che non ha retto e che ha attivato le indagini del comando di via Marsala. Contattata la madre del bimbo, si è presentata dopo un’ora in caserma sostenendo di essere all’oscuro di tutto. Sono così scattati gli accertamenti sulla sua auto e dal numero di targa si è resaliti a una vettura parcheggiata proprio nel posteggio del negozio poco prima derubato. Al suo interno gli abiti che la donna si era cambiata dopo essere uscita dall’esercizio commerciale.

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I contorni della vicenda si sono fatti sempre più chiari: le due donne erano in realtà complici e, davanti all’evidenza, hanno infine confessato il tutto. A loro carico una sfilza di precedenti: per la finta baby sitter denunce per furto aggravato, un arresto per concorso in traffico e produzione di stupefacenti, un episodio di arresti domicialiari, e due decreti di espulsione dall’Italia. E’ stata accompagnata presso la questura di Milano per il rimpatrio. Per la mamma del piccolo i precedenti sono per furto.

Entrambe le donne sono state denunciate a piede libero per furto aggravato fraudolento, sono stati inoltre avvisati i servizi sociali e il tribunale dei minori in quanto non era la prima volta che il piccolo si trovava in quella situazione.

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