Attualità

La movida monzese continua a far discutere…

A riaccendere i riflettori sulla questione è stata l'interrogazione del capogruppo di Una Monza per Tutti, Anna Martinetti.

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I temi del degrado e degli schiamazzi notturni a Monza sono tornati di attualità lunedì, 4 aprile, nel corso del consiglio comunale di Monza.  A riaccendere i riflettori sulla questione è stata l’interrogazione del capogruppo di Una Monza per Tutti, Anna Martinetti.

Secondo il consigliere a destare preoccupazione sarebbe soprattutto la presunta vendita di alcolici ai minori da parte di alcuni locali presenti in particolare in via Bergamo, fulcro della movida monzese.

«Riporterò la segnalazione alle Forze dell’ordine – spiega l’assessore alla Sicurezza, Paolo Confalonieri – Si potrebbe pensare di ripetere la serie di controlli svolti proprio nell’ottica del contrasto e prevenzione. Per quanto riguarda l’installazione di nuove telecamere, invece, è necessario confrontarsi con il Prefetto di Monza e Brianza, tenendo presente che in via Bergamo l’idea è quella».

Scanagatti-Roberto-new-mb«Da quando si è avviato un confronto con gli esercizi la situazione è migliorata, ma alcuni locali sono più recalcitranti e, nonostante tutte le misure adottate, su questi dobbiamo concentrarci per evitare comportamenti scorretti. – ha aggiunto il sindaco Roberto Scanagatti – Ci deve esse però un concorso di soggetti che, a diverso titolo, devono fare la loro parte nei ruoli che compete a ciascuno. Spesso però quando ci troviamo davanti a problemi di questo genere siamo in presenza anche di problematiche familiari non facilmente risolvibili. Comunque l’attenzione è alta e l’interesse sempre vivo».

Qualche settimana fa, poi, si è tenuto un incontro proprio tra il primo cittadino di Monza e il comitato  “No degrado e mala movida”, che aderisce all’omonimo Coordinamento nazionale di Torino. «Pur apprezzando l’avvio di un civile confronto su un tema complesso che vede contrapposti i diritti dei residenti al riposo e alla salute da un lato, e d’altro lato l’attività di un numero ridotto di esercizi pubblici, manifestiamo la nostra insoddisfazione perché sui punti qualificanti delle richieste del Comitato per quanto riguarda via Bergamo (anticipo della chiusura dei locali alle ore 24, installazione di telecamere anche con il contributo economico dei residenti e degli esercenti,  individuazione di un’area adatta in città ove trasferire, magari con incentivazioni, le attività più rumorose)  nulla è stato deciso. Anzi. – spiega il Comitato – La sensazione è di un passo indietro rispetto all’incontro del Comitato con il sindaco,  l’assessore Abbà e il comandante della Polizia locale Casale. Ad esempio, per quanto riguarda la richiesta di telecamere in via Bergamo, gli amministratori interpellati, pur annunciando l’ampliamento del numero delle installazioni (quasi cento) sul territorio comunale e dei relativi collegamenti, hanno fatto presente come sia necessario un accordo con la Prefettura. Si profila quindi un rimpallo di competenze».

 

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