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Agrate Brianza: dagli scavi per la materna affiorano resti del neolitico

Un intoppo per un cantiere cittadino e anche una maggiore spesa per il comune di Agrate Brianza, ma anche un rinvenimento che potrebbe essere di particolare rilievo se confermato.

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Lavori fermi per la scuola d’infanzia di via don gnocchi ad Agrate: rinvenuti durante gli scavi reperti che potrebbero risalire anche all’età neolitica.

Un intoppo per un cantiere cittadino e anche una maggiore spesa per il comune di Agrate Brianza, ma anche un rinvenimento che potrebbe essere di particolare rilievo se confermato.

I Dettagli – “Nel corso di controlli archeologici preventivi alla realizzazione della nuova scuola per l’infanzia, eseguiti dalla società Ar.Pa. di Paolo Corti sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia della Lombardia, è stata evidenziata la presenza di un deposito di interesse archeologico – fanno sapere dalla Soprintendenza Archeologia della Lombardia con un documento inviato al  Comune in data 22 aprile-  Gli scavi stratigrafici, effettuati in collaborazione con il Comune di Agrate Brianza e grazie all’assistenza tecnica dell’impresa costruttrice Costruzioni Perregrini Srl SRL, hanno offerto l’occasione per indagare e documentare fasi di frequentazione dell’area che hanno offerto nuovi e inattesi dati sulla storia del territorio comunale. I rinvenimenti comprendono poche sepolture ad incinerazione, molto compromesse dalle arature, e tracce diverse di uso del suolo, in particolare buche di palo e aree con tracce di accensione di fuochi. I frammenti ceramici rinvenuti hanno confermato la presenza di abitanti in Agrate durante l’età romana, già nota da tempo, ma hanno anche suggerito che la frequentazione dell’area possa aver avuto inizio già in età neolitica. Gli scavi archeologici sono in corso di ultimazione. Lo studio dei reperti consentirà di meglio precisare e comprendere le differenti fasi di frequentazione e di ricostruire un frammento della storia più antica di Agrate”.

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Ritrovamenti che si aggiungono a quelli avvenuti poco tempo fa nella piazza Trivulzio di Omate dove anche lì, sono stati recuperati e messi al sicuro: “Questa scoperta è una vera sorpresa, non ci aspettavamo nulla di simile anche perché questa zona non era classificata, in linea teorica, come area sensibile sotto questo profilo –commentano il Sindaco Ezio Colombo e l’assessore ai Lavori pubblici, Simone Sironi- . La realtà invece ci sta restituendo tracce di una storia agratese che ha radici ben più profonde di quanto già emerso in occasione dei recenti lavori in piazza Trivulzio, a Omate. Il lavoro di scavo svolto fin da subito nel pieno rispetto della normativa, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia competente, ha consentito di salvaguardare appieno i ritrovamenti e di indagarli e documentarli nella maniera più idonea”.

La conclusione dei lavori si è quindi spostata di circa due settimane rispetto alle previsioni che la indicavano per la fine di marzo del 2017.

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