Ambiente

Seveso, 40 anni dalla diossina: un progetto per ricordare e imparare

“Seveso +40. Memoria nel Presente” è il progetto per ricordare il 40° anniversario del disastro della diossina: il 10 luglio 1976 cambiò la storia di Seveso (e non solo).

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Eventi e conferenze per ricordare il disastro diossina a quarant’anni dall’incidente dell’Icmesa di Meda. Il progetto, denominato “Seveso +40. Memoria nel Presente” e organizzato dal Comune di Seveso in collaborazione con Legambiente, l’agenzia Innova21 e la Fondazione Lombardia per l’Ambiente, è stato presentato mercoledì 24 marzo a Milano, presso la Fondazione Cariplo. Tra le iniziative in programma anche una conferenza tecnica che si terrà a Bruxelles.

Il logo iniziativa

Il logo iniziativa

«Ricordare il disastro ambientale e umano di Seveso significa non solo far tesoro degli errori del passato, ma lavorare perché la sicurezza e la tutela del territorio e di chi ci vive siano una priorità assoluta per il mondo imprenditoriale e per le istituzioni stesse – ha dichiarato Claudia Maria Terzi, assessore regionale ad Ambiente, energia e sviluppo sostenibile -. Quella di Seveso è una ferita che a 40 anni di distanza resta in qualche modo ancora aperta: un monito per tutti noi e le generazioni future perché eventi così drammatici non si ripetano mai più». In un momento in cui, tra l’altro, di diossina si è tornati a parlare sempre più spesso negli ultimi anni con Pedemontana (le analisi per rilevare i livelli di contaminazione del terreno non sono ancora cominciate).

«Celebriamo un anniversario che ricorda un giorno drammatico – ha detto il presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti -.Ma siamo qui per guardare in positivo al futuro: Seveso ha dimostrato di essere una comunità resiliente, per questo l’abbiamo scelta come simbolo per inaugurare una serie di iniziative che stiamo realizzando e che mettono al centro le comunità capaci di reagire, valorizzando i beni comuni che tornano ad essere un bene prezioso per chi vive sul territorio. Seveso ha partecipato ad un bando della nostra fondazione e vinto un cospicuo contributo (127mila €, ndr) per proseguire questo cammino iniziato nel dramma anni fa». «Dove c’era il terreno più contaminato oggi c’è il Bosco delle Querce – afferma il sindaco di Seveso, Paolo Butti -, il più piccolo parco naturale regionale che ha con sé la ricchezza di una memoria unica al mondo».

Tra gli eventi in programma, pensati per cittadini, istituzioni e tecnici, ricordiamo:

“L’evento Diossina 40 anni dopo: quali insegnamenti” (14 maggio): Convegno organizzato dall’Ordine dei Medici di Monza e Brianza. (riservato ai medici)

Un percorso di partecipazione con i cittadini per ricordare e riflettere sulle conseguenze del disastro di Seveso, in 4 incontri (28 maggio, 18 giugno, 10 luglio e 1 ottobre).

“Contaminazioni al Bosco delle Querce” (9-10 luglio): due giorni per conoscere meglio il parco, tra storia, visite guidate e attività come yoga, shiatsu, biodanza, tai-chi e nordic walking.

“Città resilienti: resilienza e rischio nei 40 anni di Seveso” (20-21 ottobre): convegno internazionale.

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