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Pedemontana, i sindaci da Delrio: presto il ministro in Brianza

Il ministro Delrio non si è sbilanciato con i cinque sindaci brianzoli: lo Stato non può tirarsi indietro di fronte a una tale opera già intrapresa, ma ora tocca al Pirellone trovare le risorse e rispettare gli accordi.


Alla fine Graziano Delrio non ha potuto sbilanciarsi. Verrà in Brianza per conoscere più da vicino la situazione, per quel che riguarda Pedemontana e per il trasporto pubblico, ma ha ribadito che l’autostrada non si può fermare: lo Stato non può tirarsi indietro di fronte ad impegni già presi, soprattutto quando così tante risorse sono già state impiegate.

È questa la sintesi dell’incontro romano di mercoledì 17 febbraio tra il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e una delegazione di sindaci brianzoli: Gigi Ponti, sindaco di Cesano e presidente della provincia, Roberto Corti, sindaco di Desio, Concettina Monguzzi, di Lissone, Paolo Butti, di Seveso, e Paolo Brambilla, di Vimercate.

I cinque primi cittadini hanno chiesto attenzione al tema della sostenibilità e dell’impatto ambientale e viabilistico dell’opera, soprattutto per quello che riguarda la spinosa questione diossina. Cogliendo l’occasione per discutere anche della necessità di un progetto completo per la mobilità brianzola: i tagli al trasporto pubblico mettono a rischio già da settembre i pullman per gli studenti, lasciandoli senza alternative a parte l’auto di mamma e papà.

«Il ministro si è detto disponibile ad un confronto con i rappresentanti del territorio, per raccogliere le tante esigenze e fare chiarezza una volta per tutte sulle opere stradali, sui trasporti, su metropolitane e metrotranvie – ha riassunto Ponti al termine dell’incontro -: un’occasione che mi auguro utile per chiarire le responsabilità di ciascuno e perché si eviti il gioco dello scaricabarile su temi così strategici»

Resta aperta la situazione economica e finanziaria dell’opera, almeno fino a quando il Pirellone non definirà quali siano le risorse realmente disponibili e quali i mezzi per ottenere i fondi mancanti. Soprattutto ora che è stata bloccata la defiscalizzazione, teoricamente disponibile sul progetto approvato, per il mancato rispetto degli accordi da parte della Regione.

E se i sindaci non sembrano sbottonarsi, attenendosi al comunicato stampa diffuso dalla Provincia, i social lasciano trapelare qualcosa di più. «Il vimercatese tutto, e Vimercate in testa, Pedemontana non l’ha mai voluta – scrive sul suo profilo il primo cittadino di Vimercate -. Enrico Brambilla prima e poi io, con i sindaci della nostra zona, l’abbiamo sempre avversata, non abbiamo firmato l’accordo di programma che la decise, più di 10 anni fa, quando i sindaci del centrodestra di tutta la tratta, con Formigoni, la approvarono. Ora il problema è che la gara è stata fatta, sono stati spesi soldi pubblici. Tocca sbrogliare una matassa difficile. Chi l’ha voluta, e continua a cantarcene le lodi secondo il progetto attuale, cioè Maroni, deve trovare i soldi, e se non ci riesce deve ridimensionare il progetto, prestando migliore attenzione alle salvaguardie ambientali ed a farla dialogare con la viabilità locale. E deve farlo presto. Oggi decidere di lasciare le cose come stanno è impossibile. E allora Regione Lombardia prenda le sue responsabilità. E non cerchi di ribaltarle sui Comuni o sul Governo».

In apertura, la foto scattata durante l’incontro e diffusa dalla Provincia. Da sinistra a destra, Monguzzi, Corti, Delrio, Ponti, Butti, l’onorevole Roberto Rampi (di Vimercate), Brambilla.

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