Ambiente

Agromafie, la Brianza non fa gola alla malavita

Secondo l'ultimo rapporto Coldiretti - Eurispes, la Provincia di Monza è ultima quanto a infiltrazioni

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Arrivare ultimi non è sempre una brutta cosa. L’ultimo Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Coldiretti Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare ha infatti rivelato che la Provincia di Monza è in fondo alla classifica. L’indice di organizzazione criminale calcolato da Eurispes è infatti dello 0,1%, identico a quello di Lecco, contro una media nazionale del 29,1% e un indice a Milano del 17,9%.

Certo, la vocazione della Brianza non è certo agricola. Tuttavia, quanto a terreni, cascine e aziende agricole, che sembrano essere il principale canale di infiltrazione della malavita, gli spunti non mancherebbero sul territorio. Invece,  sotto questo profilo la Brianza viene decisamente snobbata. Se si guarda il numero di immobili sottratti alla mafia, la Lombardia è sesta a livello italiano dopo Sicilia, Campania, Calabria, Puglia e Lazio. Mentre per le 286 aziende sequestrate dall’autorità giudiziaria in Lombardia (su 3.187 in Italia) quelle che fanno riferimento al settore agricolo sono una cinquantina. In totale sono circa 300 – stima Coldiretti Lombardia – i beni e le attività agricole sottratti alla criminalità mafiosa, per un valore di oltre 24 milioni di euro.

“Il dato che fa ben sperare – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – è che tutte le nostre province sono sotto la media nazionale per quanto riguarda l’Indice di Organizzazione criminale dell’Eurispes, pari al 29,1% a livello italiano, mentre Milano per esempio è al 17,9%, Brescia al 14,9%, Pavia all’11% o Lodi all’8,6”. Per quanto riguarda le altre province: Sondrio è al 13,8%, Varese al 12,9%, Cremona al 10,3%, Mantova al 9,4, Bergamo al 5,9%, Monza allo 0,1% e Lecco zero

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