“Rialzare le saracinesche, vedere nuovi negozi per le vie dei centri cittadini lombardi, e dare nuove opportunità”. Sono questi, in sintesi, gli obiettivi che l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Mauro Parolini si propone di centrare attraverso la realizzazione di un nuovo progetto nato nei mesi scorsi. Da una parte il Pirellone ha chiesto ai Comuni lombardi (tramite i distretti del Commercio e il sistema camerale) di segnalare i negozi chiusi, dall’altra ha sollecitato l’ingresso di nuovi commercianti attraverso il modello del franchising.
La risposta è stata soddisfacente. In totale hanno aderito 25 amministrazione comunali e, almeno per ora, sono stati individuato oltre 800 negozi vuoti. I franchisor disponibili sono invece 104.
Giovedì in Regione si è tenuto un incontro importante al termine del quale il progetto ha fatto uno scatto in avanti. Comuni e aziende sono entrati in contatto. Hanno aperto un canale di dialogo e hanno messo sul tavolozze rispettive esigenze. Soddisfatto del confronto l’assessore al Commercio del Comune di Monza, Carlo Abbà. “E’ stata un’ottima occasione per rivitalizzare alcune zone oramai semi deserte – spiega -. In città, fra centro e periferia, abbiamo individuato una quarantina di negozi e circa il 10% sono già stati assegnati”. Servizi alla persona, abbigliamento e turismo sono le categorie merceologiche più gettonate. Trascurata invece la ristorazione.
Nel frattempo, la prossima settimana verrà pubblicato un bando regionale finanziato con 500mila euro per l’erogazione di contributi ai franchisee. Mauro Danielli, presidente dell’Osservatorio immobiliare della Camera di commercio, è soddisfatto ma sottolinea alcune criticità. “Il progetto di Regione va nella giusta direzione – conclude -. Attenzione però a quei modelli particolarmente volatili che possono mettere in difficoltà i proprietari di immobili”.
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