Salute

Monza, Bicocca e San Gerardo: taglio del nastro dell’U28, ecco la nuova ‘casa della ricerca’

E' stato inaugurato ieri lo stabile U28, dell'Università Bicocca e dell'Ospedale San Gerardo di Monza. Pensato per essere la casa della ricerca e dell’innovazione.

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Più di diecimila metri quadrati di superfice, nei quali troveranno posto grandi attrezzature per la ricerca e persone che la ricerca la fanno: docenti, dottorandi, assegnisti di ricerca. E’ stato inaugurato ieri lo stabile U28, dell’Università Bicocca e dell’Ospedale San Gerardo di Monza. Pensato per essere la casa della ricerca e dell’innovazione il taglio del nastro è avvenuto in concomitanza con la cerimonia di apertura dell’anno accademico che si è svolta nel Polo di Monza dell’Ateneo.

Un polo di eccellenza: l’U28 è destinato alla ricerca biomedica di frontiera e alla medicina di precisione che completa il campus monzese affiancandosi agli edifici U8, U18 e U38 dove già si svolgono le attività di didattica e ricerca del Dipartimento di Medicina e Chirurgia e dell’Ospedale San Gerardo partner dell’Università.

L’EDIFICIO U28 – L’Edificio che si sviluppa su cinque piani è lungo più di 70 metri, profondo 22 e alto 20. Inoltre, sono stati realizzati due piani interrati, per una profondità di 8 metri rispetto al livello stradale. L’U28, dotato di strumentazioni per competere anche a livello internazionale, è stato progettato per adattarsi a ogni tipo di attività di ricerca. Cinque linee di gas tecnici, una linea di aria compressa e una del vuoto in ogni laboratorio, 45 impianti di estrazioni per lavorazioni sotto cappa, locali di stoccaggio e travaso per solventi e reagenti, la rendono una struttura flessibile. Inoltre, sono stati predisposti alcuni locali, distribuiti in colonna su tutti i piani, per l’installazione di una serie di attrezzature: dalle camere fredde e calde alle termostatate, fino ai locali congelatori. E poi, al piano interrato, è stato progettato uno spazio di circa 1500,00 metri quadri per ospitare laboratori a contenimento biologico e camere bianche. Ottantuno i posti auto, 52 esterni e 29 nel piano interrato. Gli accessi pedonali, uno in via Follerau, l’altro in via Podgora, fanno sì che la struttura sia in posizione strategica rispetto al cuore del Polo monzese di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano – Bicocca

bicocca anno accademico foto inaugurazione 3TECNOLOGIA E COMPETENZA – «Non è destinato infatti alle attività didattiche, ma a ospitare la ricerca biomedica di frontiera: tecnologie che stanno emergendo come nanomedicina e scienze omiche, cioè genomica, proteomica, metabolomica, considerate fondamentali per la medicina di precisione. Un ambiente di ricerca basato sul modello della open science in cui la presenza di tecnologie è combinata con la presenza di competenze» spiega la stessa Università.

«Il 2015 è stato un anno di grande divulgazione e promozione di scienza, cultura e ricerca sia per la nostra comunità accademica sia per la città di Milano. La cerimonia di oggi è un’ottima opportunità per raccontare come questi fattori uniti alla formazione e partecipazione dei giovani, siano il motore dello sviluppo sociale ed economico delle nostre società». Così il rettore Cristina Messa, ha aperto nella sede di Monza la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2015/2016 dell’Università di Milano-Bicocca. In questa nuova Casa della ricerca e dell’innovazione, ci piace chiamarla così – ha proseguito Messa -, si farà ricerca di frontiera in ambito biomedico in un contesto ‘open access’ con il duplice obiettivo di attirare ricercatori e finanziatori anche dall’estero e accorciare i tempi della sperimentazione clinica per arrivare più in fretta al letto del paziente».

La struttura, che sorge nel comune di Vedano al Lambro al confine con Monza, è stata realizzata nell’ambito di un accordo di programma tra Regione Lombardia e Università di Milano–Bicocca, a cui successivamente hanno aderito il Comune di Vedano al Lambro, l’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza e la Provincia di Milano. Il costo finale è stato di oltre 13 milioni di euro, con un contributo della Regione Lombardia di 6.500.000 euro.

Il rettore ha ricordato che il totale dei finanziamenti ottenuti per progetti di ricerca finanziati su base competitiva e da attività conto terzi è stato di oltre 14 milioni di euro ed è aumentato dell’8 per cento, passando da circa 13,5 milioni dell’anno 2014 a circa 14,6 milioni nel 2015. Di questi il 26 per cento è rappresentato da finanziamenti Europei e circa il 30 per cento dalle entrate dei progetti in collaborazione con terzi. Particolarmente interessante è la crescita del 36 per cento del dato relativo all’attività di ricerca con le imprese che «rappresenta direttamente la misura del valore della nostra ricerca».

Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato anche Mauro Ferrari, Presidente e CEO del Houston Methodist Research Institute. Tra i fondatori della nanomedicina, Ferrari ha intuito l’importanza di fondere insieme il lavoro di fisici, clinici, informatici e chimici per ottenere risultati nella cura dei tumori e ha costituito aziende attive nella produzione di nanoparticelle impiegate nella cura di alcuni tipi del cancro.

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 (foto gentilmente concessa da Ufficio Stampa Università Milano-Bicocca)

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