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Monza, nasconde la droga nelle mutande per il marito in carcere

Ha nascosto un involucro contenente diversi grammi di hashish nelle parti intime per sfuggire ai controlli e riuscire a portarlo al marito detenuto in carcere.

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Ha nascosto un involucro contenente diversi grammi di hashish nelle parti intime per sfuggire ai controlli e riuscire a portarlo al marito detenuto in carcere. Questo è quanto accaduto nella casa circondariale di Monza nel pomeriggio di ieri.

La donna che si apprestava a sostenere un colloquio con il coniuge, pluripregiudicato di 45 anni, giunta nella saletta colloqui, ha cercato così di mettere in atto il suo piano passando la sostanza stupefacente che fino ad allora aveva tenuto nascosta nelle parti intime. I suoi movimenti sospetti però non sono passati inosservati alla Polizia Penitenziaria della Sala colloqui del carcere. Scoperte le sue intenzioni, gli agenti hanno sequestrato la droga e denunciato la donna all’Autorità giudiziaria.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha così commentato l’accaduto: “Questo ennesimo rinvenimento di stupefacente destinato a detenuti, scoperto e sequestrato in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri di Monza, a cui vanno le nostre attestazioni di stima e apprezzamento, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti in carcere.  Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi è in trattamento – sono quelle che più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri. Ovvio che l’azione di contrasto, diffusione e consumo di droga in carcere vede l’impegno prezioso della Polizia penitenziaria, che per questo si avvale anche delle proprie Unità Cinofile. Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale. Questo deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti”.

 

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