La giunta municipale ha dato via libera alla vendita di quote di Acsm – Agam. Questa volta l’espressione “il Comune vende i gioielli di famigilia” non è una frase fatta, ma un’espressione che si avvicina molto alla realtà. Acsm – Agam, che fino a un po’ di anni fa era Agam e basta, è infatti una delle poche partecipate a generare utili. Anche quando era una semplice municipalizzata rappresentava una fonte di reddito insostituibile. Tuttavia, l’attuale amministrazione, di fronte alle crescenti difficoltà di bilancio, ha deciso di fare cassa mettendone in vendita le quote.
Nei giorni scorsi, i consiglieri comunali hanno ricevuto la delibera che dovrà essere approvata in aula. Il Comune di Monza è socio di Acsm – Agam assieme a Como. Monza detiene il 29,1% delle azioni, Como il 24,8%. La società è composta anche da A2A (21,9%) e da altri soci minoritari. Dettaglio non secondario: la società è quotata in Borsa. Fra Comuni e soci è in vigore un patto para sociale per assicurare la governance della società. La delibera che dovrà essere discussa in Consiglio comunale spiega che l’operazione è destinata “alla riduzione del debito dei proventi dell’alienazione comporterebbe un alleggerimento degli oneri di parte corrente stimabili in un intervallo compreso fra i 335 mila euro e 770 mila euro”.
La vendita delle azioni è stata programmata anche per lotti “al miglior prezzo di una quantità di azioni comprese fra 1/3 e 1/6 del numero di azioni attualmente detenute, ovvero fino al 50% delle azioni che saranno poste in vendita”. I proventi, sottolinea sempre la delibera, saranno destinati “prioritariamente” alla riduzione del debito. Salvo intoppi, la delibera verrà discussa in Commissione il prossimo 17 novembre, per poi sbarcare entro la fine del mese in aula per il voto finale.
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