Economia

Quote latte: allevatori in presidio al casello dell’autostrada di Agrate

Produttori del latte brianzoli in manifestazione al casello di Agrate da questa mattina alle 10. Protestano contro la crisi del prezzo del latte

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Produttori del latte brianzoli in manifestazione al casello di Agrate da questa mattina alle ore 10.

Sono scesi in strada lungo la autostrada A4 per manifestare tutto il loro disappunto contro la continua diminuzione del prezzo del latte che le multinazionali gli corrispondono. Una situazione diventata ormai insostenibile che negli ultimi 10 anni ha costretto la chiusura del 50% delle stalle lombarde: “Vendiamo il latte alla grande distribuzione che ha deciso di pagarci un litro 34 centesimi – spiega Massimo Redaelli, produttore che ha la sua azienda a Lesmo – ho 350 capi in azienda di cui 160 producono latte e ormai non riesco più a sostenere questi costi: le spese di produzione di un litro di latte sono di 50 centesimi e quindi è facile capire che non ci viene pagato abbastanza. Se poi pensiamo che allo scaffale il consumatore lo paga 1,50 euro, è chiaro che tutto il guadagno in mezzo va alla grande azienda. Ad esempio in Lombardia quasi tutto il latte finisce alla Lactalis, la multinazionale francese che è ha acquistato diverse aziende casearie italiane: ora ha quasi il monopolio del mercato e decide il prezzo.”
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Alla rotonda del casello dell’autostrada di Agrate circa una decina di trattori si sono messi in cerchio e i produttori distribuiranno volantini e latte gratis a tutte le auto di passaggio per informare i consumatori della situazione che definiscono oramai drammatica.

Le stesse proteste si stanno svolgendo anche ai caselli di Bergamo e Brescia dell’autostrada. E Donatella Magnoni, presidente interprovinciale Milano-Monza e Brianza di Copagri, aggiunge che sono in corso anche in Francia ma il tono delle manifestazioni è più agguerrito: “In Francia per lo stesso motivo i produttori stanno scaricando letame davanti ai palazzi delle istituzioni, ma sulle tv italiane non vediamo nulla di tutto ciò – aggiunge Magnoni -. In Italia abbiamo anche un problema di sforamento di quote latte per l’anno 2014/2015 e dovremmo pagare come multa circa 30milioni di euro. A questi soldi si aggiungono altri 70 milioni che il Governo ha deciso di prendere per formare un fondo a favore dell’agricoltura, mettendo ancora più in ginocchio il nostro comparto.”

Il prezzo del latte corrisposto al produttore è passato dall’aprile del 2014 da 44,5 centesimi al litro, ai 37 centesimi di inizio anno. Poi la grande distribuzioni ha deciso di far scendere ulteriormente il prezzo a 34: “Senza rispettare gli accordi presi ci hanno pagato ancora meno il latte e noi, per non buttare via il nostro prodotto che deve essere consegnato ogni giorno, abbiamo dovuto per forza continuare a venderglielo” – conclude Massimo Redaelli.

La manifestazione dovrebbe andare avanti fino alle 18 di questa sera. Possibile anche un blocco dell’ingresso dell’autostrada. Il 7 settembre i produttori italiani andranno a Bruxelles per manifestare contro le decisioni dell’Unione Europea.

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foto by: Luca Renoldi

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