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Calcio Monza, è Carmine Castella il socio dei Colombo. “Tabula rasa” al Monzello

Se Nicola Colombo è il socio di maggioranza della neonata Società sportiva dilettantistica Monza 1912, il socio di minoranza è Carmine Castella

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Se Nicola Colombo è il socio di maggioranza della neonata Società sportiva dilettantistica Monza 1912, il socio di minoranza è Carmine Castella, titolare di un’azienda di Perticato che opera nel settore della climatizzazione, ex socio ed ex dirigente del Calcio Lecco 1912.

Carmine Castella, tra l’altro, è il padre di Michelangelo, difensore che nell’ultima stagione era in forza agli Allievi Nazionali del Monza Brianza 1912, in prestito dal Como, ed è lo zio di Daniele Grandi, attaccante della prima squadra biancorossa svincolatosi, come tutti gli altri giocatori della società fallita, martedì scorso.

calcio-monza-colombo-mbLa quota di proprietà di Castella nel Monza 1912 dovrebbe aggirarsi attorno al 10%. Il rimanente è per ora quasi interamente nelle mani di Nicola Colombo e del padre Felice attraverso una holding di famiglia. Ricordiamo che Nicola è il vicepresidente di Cogefin, acronimo di Colombo Gestioni Finanziarie, potentissimo gruppo di Bellusco impegnato con successo in molteplici settori: partecipazioni di controllo e collegate in attività industriali, commerciali e immobiliari e partecipazioni finanziarie in società italiane e internazionali. Cogefin è guidata da Felice Colombo, consigliere del Monza a metà anni ‘70, poi presidente del Milan e quindi sponsor del Monza a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 con i marchi Philco e Zincol Lombarda. Il 2% del Monza 1912 è però di proprietà del Comitato Cuori Biancorossi fondato dai tifosi Matteo Fraschini, che entrerà nel Consiglio di amministrazione e al quale il presidente Nicola Colombo ha chiesto di diventare team manager, e Luca Viscardi e che attualmente conta tra le proprie fila un’altra decina di aderenti tra cui i fratelli Alberto e Andrea Silingardi, contitolari di Silboard, azienda di Vedano al Lambro specializzata nella realizzazione di imballaggi in legno. Versando la quota di adesione al comitato ogni tifoso può diventare automaticamente socio del Monza seppur indirettamente.

calcio-monza-stadio-brianteo-squadra-pasini-califano-mbC’è chi festeggia il suo ingresso al centro sportivo Monzello dalla porta principale e c’è chi invece piange dopo aver dovuto liberare le scrivanie perché licenziato. L’altroieri, infatti, tutti i dipendenti dell’Associazione calcio Monza Brianza 1912 hanno ricevuto dai curatori fallimentari la lettera di licenziamento per giusta causa oggettiva. Oltre a tutti i tesserati con contratto in scadenza dopo il 30 giugno 2015, sono rimasti a spasso 5 lavoratori subordinati con contratto a tempo indeterminato full-time, nonché 2 part-time, 1 con contratto a tempo determinato full-time in scadenza il 30 giugno 2016, 2 con contratti a tempo indeterminato full-time attualmente in prova e 1 collaboratore a progetto con contratto in scadenza il 30 giugno 2016. Secondo indiscrezioni la nuova proprietà non intenderebbe riassumere, tra gli altri, il direttore tecnico Alfredo Pasini, il direttore sportivo Gianni Califano (che però aveva il contratto in scadenza), il responsabile commerciale Franco Lugani, il responsabile del settore giovanile Paolo Gatti e il segretario organizzativo Dino Oggioni. Dovrebbero invece proseguire la loro avventura in biancorosso la segretaria generale Marinella Farina, il responsabile marketing Diego Colombo e l’altro segretario organizzativo Giuseppe Brumana. Ricordiamo che i dipendenti non tesserati a causa del fallimento non hanno portato a casa gli ultimi sei stipendi e la quattordicesima mensilità. Alla verifica dello stato passivo, in calendario il prossimo 22 settembre, dovrebbero trovarsi 150mila euro o poco più. Ci auguriamo che vengano ripartiti tra loro e non anche coi tesserati che, seppur in credito di quattro stipendi in più e pure della tredicesima, potranno contare sulla fideiussione di 600mila euro a loro vincolata escussa dalla Lega Pro. Per quanto riguarda i fornitori, hanno poche speranze di ottenere qualcosa dal fallimento.

appiani-scanagatti-prada-mbTornando al Monza 1912, ieri il sindaco Roberto Scanagatti ha scritto al presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, e al presidente regionale della Lega nazionale dilettanti, Giuseppe Baretti, una lettera di appoggio alla richiesta della nuova società di disputare il prossimo campionato in Serie D, evitando alla stessa di cercare un club dilettantistico dal quale acquistare un titolo sportivo superiore alla Terza Categoria. Nella missiva si informa che la Ssd Monza 1912 ha acquisito i beni mobiliari dell’Ac Monza Brianza 1912 in sede di asta fallimentare del 2 luglio indetta dal Tribunale. Dopodiché si sottolinea che “Monza, capoluogo di provincia e terza città della Lombardia per numero di abitanti, rappresenta una realtà che per valori economici, sociali e culturali occupa una posizione di rilievo nel panorama nazionale, oltre ad essere conosciuta in tutto il mondo anche in virtù della presenza dell’Autodromo nazionale”. Il sindaco ricorda che “della storia sportiva della città fa parte anche il calcio. Fin dal 1912 il Monza ha disputato infatti campionati ufficiali in diverse categorie. Pagine di storia calcistica che per decenni hanno prodotto una stabile presenza in Serie B e la formazione di un settore giovanile da cui sono emersi atleti di assoluto livello, che hanno militato sia nella massima serie sia nelle squadre nazionali. Anche nelle ultime stagioni – aggiunge il primo cittadino – il calore della città e dei numerosi tifosi hanno contribuito a rendere possibili prestazioni di tutto rispetto, fino alla promozione in Lega Pro-Divisione Unica lo scorso anno e alla salvezza quest’anno, nonostante le già gravi difficoltà societarie che hanno condotto al fallimento. Sono certo – conclude il sindaco – che un assenso da parte della Federazione italiana giuoco calcio possa costituire un efficace incentivo per intraprendere un nuovo viaggio nell’interesse dello sport e di tutti coloro che lo amano”.

A proposito di quanto avvenuto ieri all’asta fallimentare, il consigliere comunale delegato allo Sport, Silvano Appiani, ha dichiarato: “Finalmente la proprietà del Monza è in mano a un imprenditore del territorio, mosso da passione per la squadra e non solo da interessi economici. Tra l’altro è di una famiglia che ha già operato nel Monza. Insomma, è successo proprio quello che noi dell’Amministrazione comunale speravamo. Tra una decina di giorni ci sederemo al tavolo con la nuova proprietà per fare una chiacchierata e per mettere nero su bianco il testo della nuova concessione per la gestione dello stadio Brianteo e del centro sportivo Monzello, che avrà la durata di un anno”.

monza-club-castelli-besana-silva-mbModerato ottimismo viene espresso anche da Maurizio Silva del Consiglio direttivo del Monza Club Libertà, di cui è stato portavoce fino allo scorso ottobre: “Il profilo del nuovo presidente è quello che tutti i tifosi della Brianza chiedevano da anni per la nostra squadra. È brianzolo, è un solido imprenditore e ha trascorsi biancorossi. Le sue prime parole sono state confortanti: nonostante il legame di suo padre col Milan ha assicurato che non saremo la squadra B rossonera; ma soprattutto ha assicurato che lavorerà seriamente. Di lavoro da fare ce n’è tanto. Anche perché dobbiamo ripartire dalla categoria più bassa nella quale abbia mai militato il Monza. Colombo ha bisogno di aiuto da parte di altri imprenditori e delle istituzioni per fare in modo che il Monza torni innanzitutto tra i professionisti e poi magari più in alto. È una vergogna che finora in tutta la Brianza abbia messo i soldi solo lui per questo progetto”.

Chiudiamo con una triste notizia: domani si terranno a Varese i funerali di Enrico Arcelli, praticamente l’inventore della figura del preparatore atletico, ruolo che il “prof” ricoprì anche nel Monza alla fine degli anni ’80. Arcelli è morto improvvisamente mentre si trovava in vacanza in Sardegna.

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