Vita nuova grazie al lavoro: la Darplast Extrusion assume una vittima di violenze

Ricominciare a sperare, grazie a un contratto di lavoro e alla generosità di un’imprenditrice. E' la storia di una giovane marocchina arrivata in Italia qualche anno fa e vittima di violenze

Nikla-Da-Ros

Ricominciare a sperare, grazie a un contratto di lavoro e alla generosità di un’imprenditrice. È la storia di Anna (nome di fantasia), giovane marocchina arrivata in Italia qualche anno fa con la prospettiva di un matrimonio combinato e presto vittima di violenze proprio da parte di quell’uomo che avrebbe dovuto amarla e proteggerla di più chiunque altro.

Non è facile, sola in un Paese straniero, decidere di mettere quattro vestiti in una valigia, sbattere la porta dietro le spalle e cercare aiuto, con la famiglia d’origine che ti ripudia perché rifiuti la scelta fatta per te.

Eppure Anna questa forza l’avuta ed è stata fortunata.

Ha incontrato La Grande Casa, cooperativa sociale di Sesto San Giovanni, che si è adoperata per raccogliere fondi sufficienti a coprirle una borsa lavoro di tre mesi come occasione per rimettersi in gioco e ripartire.

«Durante una riunione del Movimento Donne Impresa in Confartigianato mi è stata raccontata la terribile storia di Anna e ho deciso di offrirmi per farle da tutor – spiega Nikla Da Ros, poco più che trentenne, grintosa titolare della Darplast Extrusion di Limbiate – Anna conosce il francese e l’arabo e poteva portare il suo contributo in azienda, in particolare nella gestione delle commesse estere. L’ho affiancata passo passo e l’ho vista animata da un’autentica voglia di imparare e di ricominciare».

A metà maggio il tirocinio si è concluso e Anna, senza un contratto di lavoro, avrebbe dovuto far ritorno dalla famiglia in Marocco.

«Era smarrita e impaurita… quel suo sguardo mi ha pugnalato. Non è che avessi bisogno di una risorsa stabile, ma cosa dovevo fare? Non potevo lasciarla andare. Non ci ho dormito la notte e alla fine ho deciso di assumerla – racconta Nikla, con una semplicità che lascia senza parole – Ora lavora per noi come apprendista, il suo contratto è partito qualche giorno fa».

Una straordinaria storia brianzola, dove i business plan prendono la forma del coraggio e del buon cuore dell’imprenditore, che rimane prima di tutto uomo (donna, in questo caso) capace di guardare ai suoi dipendenti con tutta la dignità delle persone.

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