Economia

Bames e Sem domani davanti al tribunale di Monza per “chiedere giusitizia”

Domani mattina gli ex lavoratori di Bames e Sem saranno in presidio davanti la tribunale di Monza per chiedere giustizia nel processo fallimentare per le loro ex aziende.

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Domani mattina gli ex lavoratori di Bames e Sem saranno in presidio davanti la tribunale di Monza per chiedere giustizia nel processo fallimentare per le loro ex aziende.
Sono stati circa 480 i lavoratori licenziati nel 2013 dalle “gemelle” Bames e Sem nate dallo scorporo negli anni precedenti della Celestica e prima ancora di Ibm. Nel 2006 Celestica è stata acquistata dal gruppo Bartolini: “Da quel momento è iniziata la loro drammatica vicenda lavorativa che – fanno sapere dalla Cisl MB – dopo diversi anni di piani industriali volutamente disattesi e dopo parecchi anni di Cassa Integrazione, si è conclusa nell’autunno del  2013 con il fallimento delle due aziende ed il licenziamento.”
Tre i motivi principali per cui gli ex dipendenti di via Kennedy a Velasca saranno in piazza: “Chiediamo alle istituzioni, Ministero dello Sviluppo Economico – Regione Lombardia – Provincia Monza e Brianza – Comune di Vimercate) di dare concretezza e rendere operativa la delibera regionale n° X/3011 del 9 genn. 2015, intesa a costruire le condizioni per la re-industrializzazione  dello stabilimento di Vimercate, sperimentando la così detta area industriale a “burocrazia zero” – fanno apere dal sidnacato – chiediamo anche a Unicredit Leasing, ritornata proprietaria dell’area, di attivarsi per agevolare ulteriormente l’insediamento di nuove realtà industriali e produttive. Infine al tribunale di Monza che ha decretato il fallimento delle due aziende, chiedono che giustizia sia fatta e che giungano presto a conclusione le indagine preliminari iniziante nel febbraio 2014 e che vedono indagati per bancarotta fraudolenta i componenti della Famiglia Bartolini ed alcuni membri del C.di.A. La Giustizia faccia celermente il suo corso, si giunga in brevissimo tempo ad un processo e se ci sono responsabilità, anche penali, che vengano accertate e chi ha sbagliato paghi, e paghi con la dovuta severità per tutto il male che ha fatto a centinaia e centinaia di lavoratori.”
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