GAV, Speciale “Un astro alla volta”: Saturno (Come si vede bene in queste notti!)

12 maggio 2015 | 07:00
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GAV, Speciale “Un astro alla volta”: Saturno (Come si vede bene in queste notti!)

Saturno è il sesto pianeta del Sistema solare in ordine di distanza dal Sole ed il secondo pianeta più grande dopo Giove. Nell’osservazione a occhio nudo è il pianeta visibile più lontano.

Saturno è il sesto pianeta del Sistema solare in ordine di distanza dal Sole ed il secondo pianeta più grande dopo Giove. Nell’osservazione a occhio nudo è il pianeta visibile più lontano, dato che per Urano e Nettuno serve almeno un buon binocolo. Per questo è noto sin dall’antichità come Saturno per il popolo dell’antica Roma e come Cronos per i Greci. Secondo il mito Saturno era padre di Giove (Zeus) e regnò sul mondo dopo avere spodestato il padre Urano. Saturno era uno dei Titani e proprio Titano è il suo satellite maggiore e molti dei suoi altri satelliti portano il nome di Titani e Giganti che lo aiutarono nelle guerre ai nuovi dei.

Il primo studioso a notare “qualcosa” attorno al pianeta fu Galileo che però non riuscì a risolvere gli anelli. Successivamente (1655) Huygens, che disponeva di un telescopio migliore, comunicò che Saturno era circondato da un anello piatto e sottile che non toccava il globo. Nel 1675 Cassini notò che l’anello era attraversato da una divisione (che prese il suo nome) e si cominciò a parlare di due anelli: A, quello esterno e B, quello interno. Successivamente l’elenco aumentò ma è con l’avvento delle missioni Voyager (1981) che gli anelli si moltiplicarono arrivando a contarne centinaia se non migliaia.

La distanza media di Saturno dal sole è di 1427 milioni di Km (9,54 U.A); l’orbita è inclinata di 2,5° rispetto all’eclittica e per compiere un intero giro intorno al Sole impiega 29,46 anni; come Giove è un pianeta gassoso con un diametro equatoriale di 120.000 km (non includendo gli anelli). Il suo raggio è, quindi, 9,44 volte quello terrestre e la sua massa circa 95 volte superiore. Ciononostante la sua densità di 0,7, quindi inferiore a quello dell’acqua fa si che, se lo si potesse immergere in un oceano d’acqua, esso galleggerebbe. Il nucleo, consistente in silicati e ghiacci, è circondato da uno spesso strato di idrogeno metallico e quindi da uno strato esterno gassoso. L’atmosfera del pianeta ha una composizione simile a quella del Sole (circa 72% di idrogeno, 26% di elio ed una piccola parte di metano). La velocità dei venti nella sua atmosfera può raggiungere i 1.800 km/h, significativamente più veloci di quelli su Giove e leggermente meno veloci di quelli che spirano nell’atmosfera di Nettuno.

Gli anelli, consistenti principalmente in particelle di ghiaccio e polveri di silicati, stanno ad una distanza fra i 10.000 e 130.000 km, ma lo spessore è variabile fra 10 e 200 m. Questo materiale è rimasto intorno a Saturno perché, essendo troppo vicino al pianeta gli anelli non possono condensarsi a formare un satellite (legge di Roche). Infatti il primo satellite vero e proprio è Mimas di circa 400 km di diametro ad una distanza di 185.000 km dal pianeta, seguito da Enceladus, Tethis, Dione, Rhea, Titanus, Hyperione, Iapetus e Phoebe.

In realtà ci sono piccole lune all’interno degli anelli che hanno il compito di contenere la materia di ciascun anello (Prometeo, Pandora, ecc.) e per questo vengono chiamate “satelliti pastori”.

I satelliti di Saturno sono più di 60 e sono stati raggruppati in famiglie in funzione della loro distanza dal pianeta. I più importanti sono quelli appena citati e di essi ne parleremo più avanti ma mi sembra utile ricordare già da subito Enceladus che rilascia nei dintorni del suo polo sud materiale ghiacciato che alimenta l’anello E; Titano il più grande dei suoi satelliti che ha una propria atmosfera, simile a quella della Terra circa 4 miliardi di anni fa e Phoebe, che è immerso in un anello di materiale visibile solo nell’infrarosso e perciò scoperto dal Telescopio spaziale Spitzer.

Per coloro che osservano Saturno: a causa dell’inclinazione del suo asse (26,73°) rispetto al suo piano orbitale, ne deriva che l’aspetto degli anelli di Saturno, visti dalla Terra, cambia a seconda della sua posizione orbitale giacchè l’asse degli anelli punta sempre verso la stessa direzione nello spazio.  Saturno impiega 29,7 anni per percorrere la propria orbita quindi, partendo da un ipotetico anno zero con anelli di taglio, dopo 7,4 anni si presenteranno con la faccia nord e dopo 14,8 anni si mostreranno nuovamente di taglio (praticamente quasi invisibili); dopo 22,2 anni si presenteranno con la faccia sud, per essere nuovamente di taglio dopo 29,7 anni.

Attualmente Saturno è monitorato dalla sonda Cassini, lanciata il 15 ottobre del 1997 e arrivata nei suoi pressi il 1 luglio del 2004: la sonda continua a trasmettere importanti dati che impegnano i nostri scienziati nel loro studio.