Cultura

“E’ tutto nel suo sguardo”, la firma di Leonardo nella “Bella Principessa” in mostra in Villa Reale

E’ il suo sguardo, vivido, trasparente, a portare la firma inconfondibile di Leonardo. E così, a pochi anni dal suo ritrovamento, un inedito capolavoro del genio italiano è arrivato alla Villa Reale di Monza,

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E’ il suo sguardo, vivido, trasparente, a portare la firma inconfondibile di Leonardo. E così, a pochi anni dal suo ritrovamento, un inedito capolavoro del genio italiano è arrivato alla Villa Reale di Monza, dove resterà in mostra fino al 30 settembre prossimo. Ieri, alla presentazione in anteprima della “Bella Principessa” di Leonardo, ritratto di Bianca Sforza, stupore e meraviglia davanti al suo sguardo e alla sua storia.

Il teatrino della Villa Reale ha aperto i battenti ieri alle 18, per la presentazione dell’opera guidata da Vittorio Sgarbi, in qualità di ambasciatore della cultura per Expo, alla presenza del Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, dell’assessore regionale ad Expo Fabrizio Sala e del Sindaco di Monza Roberto Scanagatti. “La strategia della Regione in Expo è stata investire su tutto il territorio, come se fosse un padiglione esterno suddivisi in aree. Per la cultura ci ha pensato Vittorio Sgarbi” ha dichiarato l‘assessore regionale all’Expo Fabrizio Sala “In brianza abbiamo due padiglioni ideali, questo quello della bella principessa e quello di villa Bagatti Valsecchi a Varedo che inaugureremo a giugno”.

Il Presidente della Regione ha tenuto a puntualizzare “Mi hanno chiesto se fossi matti ad affidare i padiglioni culturali esterni ad Expo a Vittorio Sgarbi, visto il suo carattere, ma ho avuto ragione. L’ho incaricato di trovare siti culturali esterni ai padiglioni che potessero portare i turisti sul territorio e fargli venire voglia di tornare. Per regione Lombardia la Villa Reale è un investimento prezioso. Adesso manca il restauro dell’ala nord. Abbiamo pochi soldi perché Roma taglia fondi a regioni e comuni, ma per le cose importanti dobbiamo trovarli”.

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Il Sindaco di Monza, Roberto Scanagatti si è detto “davvero soddisfatto, Leonardo a Monza è il coronamento di un sogno, la Villa Reale come polo espositivo lombardo e nazionale. La cultura è un importantissimo fattore di sviluppo per il territorio”.

Vittorio Sgarbi, dal palco del teatrino, ha esordito raccontando la Lombardia come fulcro della cultura “La Toscana non è il centro della cultura, è la Padanía, con l’accento sulla i. Tutta la storia dell’arte è leghista – ha proseguito con un pizzico di ironia – Negli anni trenta Roberto Longhi ha individuato un’area di straordinaria fertilità culturale che ha chiamato Padanía. Leonardo pur di non stare tra le colline ha scelto di diventare lombardo, forse per la nebbia. Come ambasciatore per Expo delle Belle Arti, dato che il sito non è a Milano ma a Rho, ho pensato che si dovesse ridare la città ad Expo. Può uno venire dalla Corea o da Singapore e non vedere Leonardo o Tiepolo? Ho scelto di portare questa opera di così recente scoperta qui, la sua storia e la sua bellezza meritano una visita”. Poi la storia del ritratto di Bianca Sforza, per mano di un innovatore come Leonardo, ha preso vita attraverso le parole di Vittorio Sgarbi, dello studioso di fama internazionale Martin Kemp (via Skype) e dell’esperta Mina Gregori, che ne ha raccontato gli ultimi travagliati vent’anni “L’opera è stata acquistata nel 2008 da Peter Silverman a New York, per ventimila euro, come fosse un ottocento tedesco – spiega Sgarbi – E’ stata datata 1496, ovvero un anno prima dell’ultima cena di Leonardo.

E’ stata dipinta con la mano sinistra, come l’ultima cena. E’ certamente autentica, ma anche non lo fosse, è talmente bella che il nome non avrebbe importanza”. Ha aggiunto Kemp “Grazie alla Villa Reale per aver ospitato la mostra e a Scripta Maneant, senza di loro non saremmo qui. Quando ho avuto il privilegio di vedere una foto dell’opera, ne sono rimasto incantato. Restava da capire chi fosse la donna e chi l’autore. I tre fori sul lato sinistro della pergamena sono stati la svolta. Siamo volati a Varsavia, e capito che fosse stata asportata dal volume La Sforziade, custodito nella Biblioteca Nazionale polacca di Varsavia”. Il volume è stato realizzato per il matrimonio di Bianca Sforza, principessa morta nel 1496 e figlia illegittima del duca di Milano Ludovico il Moro e di Bernadina de Corradis, data in sposa a Galeazzo Sanseverino, a soli 13 anni. “La precisione nella realizzazione dell’occhio è assolutamente leonardesca – conclude Mina Gregori – la trasparenza dell’iride, la sua interiorità svelata nello sguardo. E’ tutto lì”.

Foto by Luca Renoldi

 

 

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