Salute

All’ospedale Niguarda arriva acceleratore lineare grazie a Cancro Primo Aiuto

Al via la raccolta fondi promossa dall'associazione "Cancro primo aiuto" destinati all'acquisto di un nuovo acceleratore lineare per l'A.O. Niguarda Ca' Granda di Milano.

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L’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano ha bisogno di un nuovo acceleratore lineare per curare i suoi malati di cancro. Le nuove richieste di cure, l’innovazione tecnologica, l’età delle attuali apparecchiature che le espone a una manutenzione sempre più frequente, con il rischio di impreviste interruzioni del servizio, hanno spinto Confindustria Monza e Brianza e Cancro Primo Aiuto a lanciare un progetto ambizioso: raccogliere i fondi necessari per acquistare un nuovo acceleratore lineare per l’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano.

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«L’Ospedale Niguarda è diventato un punto di riferimento per la nostra associazione: qui vengono mandati molti dei malati che ci chiedono aiuto. E qui si rivolgono anche molti malati brianzoli perché la Ca’ Granda ha delle eccellenze nelle cure oncologiche che non ci sono altrove», ha spiegato Massimo Manelli, direttore generale della Confindustria brianzola e past president di Cancro Primo Aiuto, al lancio dell’iniziativa. Il parco tecnologico del reparto di Radioterapia, però, dove nel 2013 sono stati trattati più di 1.300 pazienti, sta invecchiando a fronte di una tecnologia innovativa che offre macchine sempre più performanti. Infatti, come hanno spiegato il direttore generale del Niguarda, Marco Trivelli, e il primario della Radioterapia, Mauro Palazzi, dei quattro acceleratori lineari in uso a Niguarda, due sono già in funzione da circa 15 anni ben oltre quello che è considerato comunemente il limite convenzionale per la definizione di “obsolescenza” in questo ambito, cioè 10 anni, e quindi possono svolgere solo un’attività limitata. Macchine nuove, insieme all’esperienza e alla grande competenza dei medici del Niguarda, vorrebbero dire molti più malati curati e guariti.

«Di fronte a questa situazione potevamo restare inerti? – ha continuato Manelli – Mi sono confrontato con l’amministratore delegato della nostra Onlus, Flavio Ferrari, e abbiamo deciso che Cancro Primo Aiuto e Confindustria Monza e Brianza, da sempre sostenitrice dell’associazione, dovessero fare qualcosa: ecco perché oggi lanciamo questa raccolta fondi che ha già trovato importanti testimonial».

Infatti, hanno deciso di sostenere l’iniziativa un paio di giocatori dell’Inter, Andrea Ranocchia e Mateo Kovacic, insieme all’allenatore Roberto Mancini, e il capitano della Pallacanestro Cantù, Abass Awudu. Con loro sono già stati registrati degli spot che verranno trasmessi sulle tv lombarde per far conoscere il progetto. Ne verrà poi registrato un altro con i politici che fanno parte della Onlus, i vicepresidenti Vinicio Peluffo (Pd) e Matteo Salvini (Lega Nord). Al lancio dell’iniziativa era presente anche il presidente della Pallacanestro Cantù, Anna Cremascoli, che si è detta felice di sostenere la raccolta fondi insieme alla sua squadra.

Nei giorni scorsi è stato aperto un conto corrente presso la sede milanese del Credito Valtellinese: quindi è già possibile fare le prime donazioni utilizzando il seguente codice Iban IT30M0521601630000000017766.

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«Un plauso a questa iniziativa di Cancro Primo Aiuto deve venire da tutti i cittadini lombardi – ha detto l’assessore alla Salute di Regione Lombardia, Mario Mantovani, intervenuto alla conferenza stampa – L’innovazione tecnologica caratterizza la sanità lombarda e l’iniziativa a favore del Niguarda va proprio in questa direzione».

Un’operazione simile Cancro Primo Aiuto la sta portando avanti da alcuni mesi anche a Lecco, mentre è già andata a buon fine l’anno scorso in provincia di Sondrio, dove, grazie alla generosità di oltre trentamila valtellinesi, sono stati raccolti 300mila euro.

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