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Scuola Citterio rifiuti pericolosi: polemica infinita fra Comune e Asl

Scuola Citterio, Comune risponde ad Asl: "La legge assegna alle aziende sanitarie obbligo prevenzione in tutte le scuole".

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«L’articolo 58 della legge regionale 33 del 2009 afferma che la “prevenzione collettiva nelle scuole di ogni ordine e grado è assicurata dalle ASL». Così risponde il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, al direttore dell’ASL di Monza e Brianza, Matteo Stocco, che ha affermato che è compito del Comune verificare la sussistenza di condizioni di pericolo attuale per gli alunni della scuola Citterio.

ASL ha risposto al Comune dopo che il sindaco, «denunciando le dichiarazioni contraddittorie delle agenzie ambientali e sanitarie, aveva annunciato che per la nuova scuola Citterio sarebbe stata individuata una nuova area» si legge in una nota stampa del Comune.

Un botta e risposta fra Comune e Asl che sembra non avere fine.

Roberto Scanagatti

Roberto Scanagatti

«In seguito alla missiva del primo cittadino, Arpa ha ribadito il proprio favore al progetto predisposto dal Comune di messa in sicurezza dell’area tramite “capping”, intervento propedeutico alla realizzazione del nuovo plesso scolastico, mentre l’azienda sanitaria ribadiva la propria posizione di contrarietà, sottolineando ancora, oltre ad affermare che la verifica della situazione sanitaria nella scuola compete al Comune, che non è possibile realizzare su siti inquinati nuovi edifici destinati a ospitare le persone» prosegue la nota. Nella lettera inviata oggi, indirizzata per conoscenza al Prefetto e questa volta anche al presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni e all’assessore alla Sanità, Mantovani, il sindaco Scanagatti sottolinea che la richiesta di controlli nella scuola Citterio “non è stata firmata dal sottoscritto in qualità di ‘proprietario’ di un edificio, ma nella veste di responsabile dell’amministrazione cittadina. Segnalo infatti che tra i compiti che l’ordinamento mi assegna vi è anche quello di preoccuparmi della sicurezza dei cittadini e, tra questi, anche dei bambini che frequentano le scuole”. “Constato invece, – prosegue il sindaco – che si considera  l’amministrazione comunale e i servizi pubblici alla stessa stregua un’autorimessa, ovviamente con tutto il rispetto dovuto a tale attività.

La conclusione del sindaco è che “nel prendere atto della indisponibilità ad assicurare il concorso delle competenze tecniche dell’ASL per collaborare ad interventi chiaramente finalizzati all’attività di prevenzione, mi vedo costretto a rivolgermi  ad una delle Università lombarde per ottenere le valutazioni che ASL ritiene di non essere tenuta ad elaborare”.

“Una decisione – chiosa ancora il primo cittadino – che assumo a tutela dei diritti della collettività che rappresento e che non possono essere dilatati nel tempo come troppo spesso è accaduto, né piegati a una logica di natura prettamente burocratica”. “La vicenda – conclude il sindaco -, oltre a creare sconcerto nella pubblica opinione, pone una serie di interrogativi, non ultimo quello sulla possibilità concessa a taluni di poter tranquillamente fare a meno di una sensibilità verso le preoccupazioni delle comunità, pur svolgendo delicate funzioni di natura pubblica”.

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