Sport

Monza penalizzato di 4 punti e fallimento più vicino. E Galliani? Osserva…

Il Monza è stato penalizzato di altri 4 punti dalla Sezione disciplinare del Tribunale federale nazionale della Figc.

calcio-novara-monza-stadio-piola-montaquila-mb

Il Monza è stato penalizzato di altri 4 punti dalla Sezione disciplinare del Tribunale federale nazionale della Figc. Dunque complessivamente sono 6 i punti tolti alla classifica della squadra di Divisione Unica, impegnata in un disperato tentativo di salvezza sia dentro che fuori dal campo.

Il Tfn ha inflitto la nuova penalizzazione nella mattinata di oggi per il mancato pagamento, entro lo scorso 16 febbraio, degli stipendi di settembre, ottobre, novembre e dicembre ai giocatori e allo staff tecnico.

calcio-como-monza-tribuna-montaquila-mbIl Monza era stato deferito dal Procuratore federale a titolo di responsabilità diretta a causa dell’inadempienza del legale rappresentante, l’amministratore unico Pietro Montaquila, deferito per non aver documentato alla Commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche l’avvenuto pagamento degli emolumenti, delle ritenute Irpef, dei contributi Inps e del Fondo fine carriera per il quadrimestre, appunto, summenzionato.

L’udienza si è tenuta venerdì scorso a Roma. L’avvocato Eduardo Chiacchio, esperto di diritto sportivo incaricato dal Monza, ha richiesto per Montaquila l’applicazione della sanzione ex articolo 23 del Codice di giustizia sportiva, cioè il patteggiamento. Il Tfn ha dunque disposto la sospensione del procedimento riguardante l’amministratore unico (e socio unico) in attesa delle eventuali osservazioni della Procura generale dello sport del Coni. Però l’organo disciplinare ha proceduto comunque nei confronti del club biancorosso e alla fine ha accolto la richiesta della Procura federale applicando la sanzione della penalizzazione di 4 punti in classifica, da scontarsi nella corrente stagione.

fiorillo-chiacchio“Ho  eccepito sulla trattazione del procedimento nei confronti del Monza in pendenza del separato procedimento nei confronti di Montaquila – ha dichiarato l’avvocato Chiacchio – e, nonostante il respingimento dell’obiezione da parte dei giudici, ricorrerò alla Corte federale d’appello per motivi procedurali”. Secondo il Tfn l’eccezione sollevata dal legale del Monza era infondata perché “in assenza di diverse e contrarie previsioni in materia, rientra nella facoltà dell’organo giudicante disporre la separazione delle posizioni e la definizione separata allorché ne sussistano opportunità e convenienza, non ostandovi ragioni di assoluta necessità per l’accertamento dei fatti. Tanto più tenuto conto che la richiesta di rito speciale ex art. 23 CGS determina inevitabilmente il rallentamento della procedura con evidenti rischi dilatori in grado di pregiudicare la concreta afflittività della sanzione sportiva”. Nel merito, non avendo contestato “la società deferita la violazione ascritta deve ritenersi provata”.

A proposito di ricorsi, il Monza l’ha già presentato per la sanzione della penalizzazione di 2 punti in classifica disposta dal Tfn lo scorso 27 marzo per il mancato pagamento, entro lo scorso 16 dicembre, degli stipendi di settembre e ottobre ai giocatori e allo staff tecnico. L’allora legale rappresentante inadempiente era stato però l’ex amministratore unico Dennis Bingham che, non costituitosi in giudizio, aveva ricevuto 4 mesi di inibizione. Il club ha presentato ricorso in virtù della denuncia-querela presentata nei confronti dell’ex socio unico irlandese da parte dell’attuale, quindi Montaquila.

calcio-monza-giana-stadio-brianteo-mbNonostante l’ulteriore, e pesante, penalizzazione la squadra rimane in classifica al 16° posto, con 35 punti anziché 39 (41 considerando i 2 tolti precedentemente). È in zona play-out quando invece sul campo sarebbe in zona salvezza perché al 14° posto. Come insistiamo a dire da tempo, venendo accusati di “gufare” su cose in verità oggettivamente prevedibili, il mantenimento del Monza tra i professionisti sarebbe da considerare un autentico miracolo.

E questo anche in base a quanto sta avvenendo in società. La ricapitalizzazione da 1 milione e 180mila euro assicurata nella conferenza stampa dello scorso 18 marzo non si è ancora trasformata in denaro sonante accreditato sul conto corrente del club e chissà mai se si trasformerà dato che la Guardia di finanza sta verificando, su mandato della Procura della Repubblica di Monza, che tutto sia in regola. Ricordiamo che il milione e 180mila euro doveva essere accreditato su un conto della Banca Popolare di Vicenza dopo aver depositato in garanzia obbligazioni di JP Morgan con scadenza il 2022 per un importo di 2 milioni di dollari (circa 1 milione e 750mila euro) fornite da Stefano Bruni (ex sindaco di Como, attualmente presidente di Confidi Union Impresa e commercialista della nuova governance), ma intestate a Simone Bizzozero, titolare della concessionaria d’auto BSD di Cermenate e figlio di Daniele, il giussanese ex proprietario del Seregno e attuale “patron” del Lecco.

Senza ricapitalizzazione (e di altri soldi a disposizione la nuova governance non ne ha) è assai improbabile che venga rispettata anche la scadenza di dopodomani per il pagamento degli stipendi e dei contributi di gennaio e febbraio 2015, oltreché di quelli arretrati. In caso di ennesima inadempienza al Monza saranno inflitti ulteriori punti di penalizzazione da scontarsi nella prossima stagione, se esisterà per il sodalizio di via Ragazzi del ‘99 una prossima stagione…

È importante osservare che dei 32 giocatori attualmente in rosa solo 5 erano tesserati per il club brianzolo lo scorso dicembre e dunque per la maggior parte di loro la scadenza di dopodomani sarà la prima in maglia biancorossa che li riguarderà. Ciò significa che in caso di inadempienza da parte di Montaquila & C. una parte consistente del gruppo di giocatori potrebbe richiedere la rescissione consensuale del contratto o addirittura mettere in mora la società. Già il costaricano Gilberto Martinez sta facendo le bizze da alcune settimane non avendo la governance mantenuto alcune promesse tra cui il pagamento di una mensilità e il noleggio di un’automobile per gli spostamenti privati.

calcio-monza-lugani-montaquila-di-stanislao-russo-mbTra l’altro Montaquila & C., in particolare l’aspirante presidente Paolo Di Stanislao, amico del componente del Comitato di presidenza della Figc (nonché proprietario della Lazio e della Salernitana) Claudio Lotito, non hanno ancora ottenuto neppure lo sblocco della fideiussione da 600mila euro depositata in Lega Pro per il pagamento degli stipendi arretrati.

Una situazione caotica che ha indotto uno dei finanziatori, Cristina Russo, che era collaboratrice per il settore giovanile, ad abbandonare la “barca” reclamando indietro le migliaia di euro messe nella cassa del centro sportivo Monzello e già volatilizzate per le spese correnti, come il pagamento delle bollette e delle trasferte delle squadre. Naturalmente nei giorni scorsi sono tornati a “bussare alla porta” di via Ragazzi del ’99 i numerosi fornitori le cui spettanze non sono state saldate, in certi casi da anni. E poi c’è il Comune, proprietario del Monzello e dello stadio Brianteo: siccome la società di calcio non ha pagato, come invece affermato nella conferenza stampa dello scorso 18 marzo, la prima delle tre rate mensili relative ai 16.480 euro per canoni pregressi, nonché entro il 4 aprile i 279.665,33 euro oltre Iva per opere in conto canone non eseguite, la Giunta ha deciso nei prossimi giorni di deliberare con effetto immediato, sempre che nel frattempo il club non provveda alla liquidazione del dovuto, la revoca della concessione dell’impianto di viale Sicilia. Significa che il Monza rischia di giocare l’eventuale gara di play-out, e forse già il match casalingo contro il Bassano dell’1 maggio, in campo neutro o addirittura di perdere a tavolino. Nella stessa bozza di delibera si riporta che il Comune avvierebbe inoltre una procedura di recupero dei crediti, dunque anche dei 71.949 euro non ancora versati per tributi pregressi.

Il giorno dopo la scadenza del termine per il pagamento degli stipendi di gennaio e febbraio 2015, cioè venerdì 17 (tocchino ferro i superstiziosi), il Monza ospiterà al Brianteo il Pordenone (calcio d’inizio alle ore 19.30). Chissà se stavolta ci sarà il medico sociale Gabriele Cirillo, anche lui non retribuito da mesi e per questo motivo non presentatosi al campo in occasione dell’ultimo incontro casalingo, disputato contro la Feralpisalò. La sua mancanza è costata 500 euro di ammenda al club.

La situazione finanziaria è così disperata che se anche la scadenza di dopodomani non venisse rispettata, qualcuno potrebbe decidere di portare i libri in Tribunale. La sensazione è che aspettare l’udienza del 26 maggio al Tribunale fallimentare allungherebbe l’agonia con risultati catastrofici sotto il profilo sportivo. Per Monza il rischio di sparire dalla geografia del calcio italiano è molto serio.

monza-milan-gallianiNon sappiamo se attualmente ci sarebbe ancora qualcuno (come c’era fino a un mese fa) disposto a rilevare il titolo sportivo e gli asset all’eventuale asta fallimentare. Di sicuro ci sarebbe qualcuno pronto a costituire una nuova società partendo o dalla Serie D o dall’Eccellenza. Nei giorni scorsi si è parlato del monzese Adriano Galliani, vicepresidente vicario del Milan ed ex vicepresidente del club brianzolo, come di persona interessata a portare il “1912” almeno in Serie B. Il “rumor” non è privo di fondamento, ma il suo verificarsi è strettamente legato alle vicende rossonere: solo se Silvio Berlusconi dovesse davvero cedere il “Diavolo” (la cordata favorita è quella cinese) allora la cosa assumerebbe una dimensione credibile, in quanto Galliani non sarebbe intenzionato a lavorare per altri, né al Milan né altrove.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta