Attualità

Aree dismesse, patto fra Comuni e costruttori per fermare il degrado

Sabato in Villa si è tenuto un convegno al termine del quale è stato costituito un tavolo di confronto. Due proposte: incentivi e chi recupera; fondo nazionale o regionale di sostegno

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Un fondo di sostegno agli interventi di recupero di vecchie aree dismesse e l’adozione di misure di sostegno per gli operatori del settore: sono queste le due proposte principali emerse dal convegno svoltosi sabato scorso nel salone d’onore della Villa Reale a Monza sul tema delle aree industriali abbandonate e inquinate.

L’incontro, organizzato da Assimpredil e Ance Lombardia, si è concluso con la firma di un protocollo d’intesa, che oltre al fondo e alle misure di sostegno prevede anche la costituzione di un tavolo di confronto fra tutte le parti, vale a dire fra Comuni e Imprese che sono i due principali protagonisti.

I numeri dicono che in Lombardia ci sono la bellezza di otto milioni di metri quadrati di aree dismesse nelle tre Province. Le aree dismesse sono 139 in Provincia di Milano, pari a una superficie di 6,6 milioni di mq, 40 in Brianza, pari a 1,3 milioni di mq, e 21 nel lodigiano, per una superficie pari a 451 mila mq.

“Il protocollo ha il significato che Comuni e costruttori convengano che il tema del consumo di suolo è reale – ha spiegato Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil – Ace -. E che quindi bisogna semplificare insieme le procedure affinché diventi possibile utilizzare vecchi edifici e aree dismesse”. Monza sul fronte aree dismesse è da anni al centro dell’attenzione. Come in molte altri grandi città, i lotti abbandonati e degradati non mancano  e proprio recentemente è tornato alla ribalta il recupero dell’ex Macello Comunale.

“Siamo all’anno zero – ha commentato il primo cittadino, Roberto Scanagatti -. L’area è tornata nella disponibilità dell’amministrazione e stiamo cercando di porre le basi per un nuovo piano di recupero”. Fra le varie opzioni che il convegno conta di avviare compaiono il fondo nazionale o regionale le misure di sostegno. Vale a dire: sconti sugli oneri di urbanizzazione o concessioni sugli indici volumetrici.

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