Cultura

Vimercate scavi archeologici, siete curiosi? sabato visite guidate con il Must

Il cantiere di via Vittorio Emanuele a Vimercate aprirà al pubblico nella giornata di sabato 7 marzo con visite guidate speciali per permettere a tutti la visione dei reperti trovati.

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Il cantiere di via Vittorio Emanuele a Vimercate aprirà al pubblico nella giornata di sabato con visite guidate speciali per permettere a tutti la visione dei reperti ritrovati della città vecchia.

A metà gennaio le ruspe avevano abbuttuto l’edificio lungo via via Vittorio Emanuele, dove sorgeranno in futuro nuovi appartamenti e negozi oltre ad un parcheggio sotterraneo, ma solo dopo due settimane l’iter realizzativo si è dovuto fermare, sotto la superficie sono infatti affiorati mattoni e pietre di Vimercate vecchia. Così da inizo febbraio l’equipe di archeologi Archeo studi Bergamo, su mandato dalla soprintendenza Archeologica della Lombardia, sta portando alla luce i manufatti presenti: le fondamenta di muri e alcuni manufatti in mattone, tra cui un vecchio forno.

Per rendere partecipe la cittadinanza di quanto emerso fino ad ora, il Must museo del territorio, in collaborazione con la soprintendenza Archeologica, gli archeologi e l’azienda propriataria dell’area, hanno deciso di istituire quello che potremmo definire un “open day” del cantiere per permettere a tutti di vedere con i propri occhi quanto ritrovato, diventato in breve tempo un argomento di grande interesse per i vimercatesi.

Sabato 7 marzo sarà possibile visitare il cantiere dalle 14.30 alle 16 accompagnati dagli stessi archeologi che stanno pazientemente portando alla superficie i ritrovamenti. Per prenotare la visita è consigliabile chiamare il numero di telefono del MUST 039 6659488 (attivo tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17).

I reperti trovati fino ad ora sono di basso valore archeologico e per questo non verranno conservati all’interno del Must, ma se nei successivi scavi, che verranno fatti più in profondità, verranno alla luce resti più interessanti, il museo del territorio chiederà la possibilità alla sovrintendenza di conservarli all’interno delle proprie sale.

 

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