Attualità

Limbiate, chiesa-centro interculturale di San Giorgio: la parola al sindaco

Il sindaco De Luca commenta la polemica nata intorno alla chiesa di piazza Solari in seguito alla proposta di farne un centro interculturale.

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La proposta del consigliere Giulio Fossati (“Sinistra e Partecipazione”) di creare un centro interculturale nella chiesa di San Giorgio in piazza Solari a Limbiate ha creato scalpore, tanto più che inizialmente si era parlato di una vera e propria moschea. Ma cosa ne pensa il sindaco Raffaele De Luca? Se la chiesa di San Giorgio diventasse un luogo di culto aperto ad altre religioni, la convivenza migliorerebbe o, al contrario, la diffidenza verso culture diverse risulterebbe ancora più esacerbata?
«Non credo che l’esistenza di un centro di preghiera possa aumentare o diminuire le diffidenze – premette  il primo cittadino, eletto nel 2011 con una lista di centro sinistra -: La cittadinanza che è culturalmente pronta ad includere, lo continuerà a fare, mentre i diffidenti rimarranno tali».
Tuttavia, De Luca sembra almeno in parte concordare con Luca Mestrone, consigliere di Forza Italia: «Non credo sia opportuno collocare un centro di preghiera in centro cittadino – sostiene. E motiva la sua opinione con una spiegazione molto pratica -: Il nocciolo della questione è legato al fatto che un centro di preghiera musulmano presuppone incontri il venerdì mattina, ovvero in una giornata lavorativa, con tutte le difficoltà viabilistiche che le nostre vie centrali sarebbero costrette a sopportare. Al contrario, i luoghi di preghiera già esistenti per i musulmani in zone più periferiche non creano affatto problemi viabilistici. La Costituzione italiana è chiara al riguardo: tutti hanno il diritto di usufruire di luoghi per il culto della propria religione, nel rispetto delle regole urbanistiche della città».
Ma se a Limbiate esistono già due moschee, come sostiene Fossati, c’è davvero bisogno di dedicare un terzo spazio ai fedeli islamici? «A Limbiate non esistono moschee, ma solo due luoghi di culto per la religione musulmana, in via Marconi e su viale Lombardia – chiarisce il sindaco -, oltre ad una sede per il rito ortodosso a Mombello. Per quanto riguarda i musulmani continua – noi auspichiamo che possano riunirsi in una consulta unica, in modo da poter utilizzare gli spazi coordinandosi tra di loro».
Resta ancora in sospeso, dunque, la questione del centro interculturale, ma una cosa sembra certa: non verrà collocato nella chiesa di San Giorgio.
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