Salute

Avis, assemblea provinciale a Monza: si festeggiano (già) gli 80 anni di donazioni

Presidente Saini: "Abbiamo superato un 2014 di grandi difficoltà con grandi ristrutturazioni e chiusure di centri. Ora speriamo di tornare a lavorare con tranquillità"

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La scelta è ricaduta sul capoluogo di Provincia e non poteva essere diversamente visto la ricorrenza degli 80 anni di fondazione di Avis Monza. Quest’anno la settimana assemblea Avis provinciale MB, si terrà al Teatro Villoresi a Monza, sabato 28 marzo.

Ieri  alla Casa del volontariato c’è stata come di consueto la presentazione dell’iniziativa, durante la quale è stata anche l’occasione per fare il punto delle donazioni del 2014: “Un anno ancora di grande difficoltà, come era già accaduto nel 2013, però ora siamo a un momento di svolta – spiega il presidente Avis Provinciale Roberto Saini – Siamo riusciti nei tempi richiesti a rispettare tutte le richieste normative europee, ciò ha comportato a grandi cambiamenti, ristrutturazioni e chiusure di diversi punti di raccolta. Nel 2015 siamo in grado di tornare a lavorare con tranquillità”.

La strada che Avis provinciale vuole intraprendere per questo nuovo anno è rivolta a stringere un contatto più forte con il territorio. In particolare Avis Monza sta pianificando una serie di iniziative e attività: “Per prima cosa vogliamo ristabilire il rapporto con la città e lo faremo con partecipazione ad eventi e manifestazioni, facendo anche più sinergia con Aido e Admo – spiega la presidente della sezione locale Andreina Fumagalli -. Ci piacerebbe abbellire e personalizzare di più la nostra sede, per questo stiamo dialogando con il Comune e come ultimo punto abbiamo intenzione puntare sul tema dell’alimentazione sponsorizzando borse della spesa”.

E per chi si chiedesse come mai Avis Monza solo cinque anni fa ha festeggiato il 70esimo e ora spegne già altre 10 candeline Andreina Fumagalli fa chiarezza: “Sono stati scoperti dei documenti, che hanno dimostrato che il primo gruppo di donatori attivo è del 1935. Così in accordo con Avis Nazionale la data di fondazione della nostra sezione è stata anticipata. Insomma per farla breve siamo invecchiati di 5 anni senza accorgercene!”.

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Roberto Saini e Andreina Fumagalli

Dati alla mano, il 2014 si è chiuso con un bilancio passivo, sia per quanto riguarda il numero di soci calati di 456 unità (24.825 nel 2013 – 24.369 nel 2014), sia per quanto riguarda il numero di donazioni scese di un migliaio di unità (46.264 nel 2013 – 45.261 nel 2014). Le cause sono da ricercarsi in diversi fattori prima fra tutte, come detto, le energie dell’associazione si sono concentrare per l’ottenimento dei “requisiti minimi” previsti dalla legge per avere così l’autorizzazione e l’accreditamento alla raccolta del sangue. Queste richieste hanno portato alla chiusura temporanea di alcuni centri per ristrutturazione, mente altri sono stati chiusi in modo definitivo, come quello di Giussano.

Requisiti troppo duri? “Gli sforzi fatti per adeguarci non sono stati pochi, le richieste erano molto restrittive – sottolinea Saini – ma fondamentale è la tutela del malato, preferisco mille donazioni in mano ma sangue sicuro”. Poi hanno inciso negativamente la crisi economica, le maggiori rigidità imposte nell’applicazione dei criteri per la sospensione dei donatori, il West Nile Virus e la riduzione di richieste da parte degli ospedali per diminuzione dell’uso del sangue nei vari interventi chirurgici.

Intanto Avis si sta preparando per Expo e l’argomento sarà un dei temi dell’assemblea provinciale. “Da sempre sosteniamo i corretti stili di vita e come associazione non potevamo mancare a un appuntamento così importate. Abbiamo anche realizzato un logo #Nutriamo La Vita” conclude Saini.

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