Arrestata banda di dodici rapinatori, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip del Tribunale di Monza per associazione a delinquere, favoreggiamento personale, porto di armi clandestine, rapina pluriaggravata, ricettazione, sequestro di persona, tentato omicidio, detenzione e spaccio sostanze stupefacenti, nonché detenzione di segni distintivi, in uso alle forze di polizia.
Il gruppo si è reso responsabile di numerosi colpi con feriti in Italia ed all’estero. Le rapine venivano commesse con l’uso di armi da fuoco clandestine, giubbotti antiproiettile e furgoni rubati.
Il capo della banda, condannato all’ergastolo per l’omicidio di un carabiniere nel 1979, si era trasferito in Brianza nel 2004. Del gruppo era entrato a far parte anche un tecnico informatico incesurato di Limbiate. Rimasto senza lavoro, l’uomo ha conosciuto alcuni appartenenti al gruppo e ha deciso di dedicarsi alla “carriera” criminale.
Per sventare alcuni colpi, durante le indagini, gli inquirenti hanno inscenato fughe di gas, incendi e sequestri di persona nei pressi degli obbiettivi, per convincere i rapinatori a desistere.
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