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Monza in bici: “Largo Mazzini non è a misura di bici” [La soluzione in 8 punti]

Problema. Vecchio come le due ruote a Monza. Vecchio come Largo Mazzini, anche se dopo la nuova viabilità va meglio. Monza in Bici però ha anche le soluzioni per aumentare la sicurezza dei ciclisti.

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Problema. Vecchio come le due ruote a Monza. Vecchio come Largo Mazzini, anche se dopo la nuova viabilità va meglio. Monza in Bici però ha anche le soluzioni per aumentare la sicurezza dei ciclisti.
“Vogliamo tornare sulla problematica di Largo Mazzini, perchè proprio di problema si tratta. Il problema però riguarda in particolare i cittadini che inforcano la bicicletta a Monza e vogliono attraversare appunto Largo Mazzini, ma che saranno ancora costretti a farlo rischiando l’incidente, dove solitamente hanno la peggio. – esordiscono così quelli di Monza in Bici nella loro nota stampa e proseguono dicendo – La mancanza di sicurezzavia-cadutedellavoro-monza-pista-ciclabile-mb-(2) a Monza per chi pedala, è diffusa in tutta la città e solo strutture semplici, come le corsie ciclabili, possono mettere in sicurezza i ciclisti.
Prima dell’inizio dei lavori abbiamo sperato in una soluzione che accontentasse tutti e quindi sia le auto, che i pedoni che i ciclisti, ma è stata una speranza vana. Vediamo ora e, ne abbiamo la conferma, che largo Mazzini dovrà essere attraversato accompagnando a mano la bicicletta provenendo da Via Caduti del Lavoro. Quindi un ulteriore passo indietro per i ciclisti che meriterebbero molta più attenzione”.
Ciò si aggiunge alle critiche che da sempre muovono gli ambientalisti alle soluzioni trovate dall’amministrazione per la circolazione ciclistica di uno dei punti più difficili della città. (leggi qui cosa hanno dichiarato)
L’ipotesi a cui pensavano quelli dell’associazione è una probabile rotonda che secondo loro avrebbe trovato tutte queste soluzioni e  avremmo potuto evitare l’installazione di tutti quei semafori. Ma dato che ormai la rotonda non è stata fatta ecco gli otto punti con le proposte che risolverebbero la questione della sicurezza per i ciclisti in largo Mazzini:
1 – almeno in un attraversamento pedonale (ce ne sono due) si disegnino i “quadrotti” per dare la precedenza alle biciclette e non dover scendere dalla bici per attraversare la piazza.
2 – in via Caduti del Lavoro è stato collocato un cordolo, ma non si capisce perchè arrivati in Largo Mazzini le biciclette vanno portate a mano. Chiediamo di togliere il divieto di restare in sella alle biciclette.
– La corsia ciclabile disegnata in via Turati è un buon elemento per portare i ciclisti al semaforo, ma deve avere una progetto - prospetto - largo mazzini monzacontinuità per attraversare in sicurezza la piazza. Quindi pensiamo  sia possibile continuare con la corsia ciclabile fino a raggiungere C.so Milano (domani potrebbe esserci una ciclabile che raggiunge la Bettola MM1 da C.so Milano/Via Borgazzi).
4 – stessa cosa in via Azzone Visconti. Tra l’altro quasi all’incrocio arriva una ciclabile (così continuiamo a chiamarla anche se manca completamente la segnaletica verticale e orizzontale). Per dare continuità ad Azzone Visconti la corsia potrebbe unirsi a quella di via Turati per procedere unita in c.so Milano.
5 – provenendo da c.so Milano verso il centro città si potrebbe anche li disegnare una corsia ciclabile in direzione via Manzoni. In caso contrario i ciclisti sono alla mercè delle auto e non sanno esattamente dove mettersi (questo però in tutta la piazza).
6 – forse in via Gramsci si potrebbe ricavare uno scivolo per chi raggiunge la piazza in bicicletta.
7 – su tutto il largo limite di velocità a 30Km/h.
– chiediamo che venga tolto  quel finto praticello di plastica per sostituirlo con essenze vegetali vere.
E voi cosa ne pensate? 
Quali sono le vostre proposte? 
Per far conoscere queste proposte Monza in Bici organizza un presidio in Largo Mazzini e invita tutti i ciclisti monzesi a partecipare a questa iniziativa che si terrà il giorno 7 marzo alle ore 11.00.
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