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Ci lascia Giannantonio Brugola, simbolo di operosità nel mondo

E' morto Giannantonio Brugola. Lissone, ma in realtà tutto il modo della meccanica oggi lo piange, perchè fu lui commercializzare quelle viti e quelle chiavi che fecero rivoluzione.


E’ morto Giannantonio Brugola. Lissone, ma in realtà tutto il modo della meccanica oggi lo piange, perchè fu lui commercializzare quelle viti e quelle chiavi che fecero rivoluzione.

E il suo nome si è diffuso nel mondo come quelle viti a testa cava, tanto pratiche e utili per costruire motori, scaffali e quant’altro, perchè le applicazioni sono infinite. Non solo le  viti, ma anche la chiave a brugola che stringe i pezzi senza rovinarli.

Giannantonio Brugola, l’imprenditore brianzolo, è morto sabato all’età di settantatré anni.

Suo padre Egidio nel 1945 aveva inventato la brugola, la vite a testa incava esagonale che portava proprio il nome della famiglia, e lui, Giannantonio, diventato l’anno scorso con Napolitano cavaliere del Lavoro, era riuscito a perfezionare l’intuizione di suo padre. Nel ‘ 93 Brugola ha infatti brevettato una vite nuova, la «Polydrive», che presenta una testa con una forma evoluta di esagono. In sostanza, permette un maggior serraggio con uno sforzo minore. L’officina di famiglia, nata nel ’26, è cresciuta notevolmente arrivando a fatturare 120 milioni di euro e diventato la Oeb, Officine Egidio Brugola, che tutti noi oggi conosciamo, che ha sede a Lissone.

Foto da FB.

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