Diversi comitati contrari a Pedemontana hanno affisso diversi cartelli nei comuni di Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Lentate sul Seveso, Meda, Seveso. Il Comitato Ambiente per Bovisio Masciago, il Coordinamento No Pedemontana, il Comitato Beni Comuni Monza e Brianza, il circolo Legambiente Roberto Giussani di Desio, il Comitato Basta Cemento di Monza, il comitato “La città siamo noi” di Meda, il Comitato Cives San Giorgio di Desio e il Comitato 5 D di Seveso chiedono a gran voce, sui (peraltro non numerosissimi) manifesti: Sindaco, ferma Pedemontana!
Obiettivo condivisibile, anche se perseguito con un mezzo non troppo efficace, e rivolto alla figura istituzionale in questo caso più debole: il sindaco. Il Comitato No Pedemontana, infatti, scrive così sul blog dell’associazione: «Il nostro obiettivo è che le amministrazioni locali si schierino a difesa del territorio e della salute dei cittadini e intraprendano azioni concrete finalizzate a bloccare definitivamente i lavori della tratta B1 (su cui peraltro Legambiente Lombardia ha da dire qualcosa di interessante, ndr); fermare la Pedemontana alla tratta A; portare avanti un progetto alternativo partecipato, basato sulla mobilità sostenibile». Le amministrazioni in questione, tra l’altro, non sono affatto insensibili al tema, ma i Comitati già citati ritengono che non stiano facendo abbastanza: «Anche mozioni o ordini del giorno che vanno nella giusta direzione, come quello approvato dal consiglio comunale di Desio il 3 aprile 2014, non sono certo sufficienti se non sono seguiti da azioni concrete che ostacolino attivamente la realizzazione di Pedemontana».
Richiederebbero quindi forse azioni di disturbo, o comunque interventi più eclatanti: peccato che, come fa notare qualche utente sul gruppo Facebook del Comitato Ambiente per Bovisio Masciago, si siano mossi troppo tardi.
In apertura, manifestazione del 2013
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