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Metro a Monza, promessa lunga 80 anni. Comitati: “Vogliamo i fatti”

La metropolitana a Monza continua a far discutere. Un regalo atteso sotto l'albero da oltre ottant'anni.

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La metropolitana a Monza continua a far discutere. Un regalo atteso sotto l’albero da oltre ottant’anni. “Sembra incredibile, ma è proprio così” spiega il comitato San Fruttuoso 2000 che da parecchi mesi ormai si batte affinchè la Metropolitana nel capoluogo brianzolo non rimanga solo sulla carta. Da tempo infatti il gruppo di monzesi supporta la sua richiesta attraverso una raccolta firme (ad oggi ne ha già raccolte oltre 4mila), abbracciata anche dal vicino comune di Lissone.

«Natale del 1933. Monza trova sotto l’albero un progetto di riqualificazione urbanistica che prevede una ferrovia metropolitana. La città ha lanciato un concorso di idee al quale partecipano quattro studi di progettazione. Vincitore risulta il piano denominato CMNP22, messo a punto da un gruppo di quattro professionisti coordinati dall’architetto razionalista Aldo Putelli, lo stesso che ha disegnato la sede
GIL (oggi “Binario 7”). – spiega il comitato attraverso una nota – Putelli guarda a Parigi e Versailles. Nella capitale francese la prima linea metro è del 1900, l’anno dell’Expo, ed è quanto di più moderno e rivoluzionario sia immaginabile in termini di trasporto pubblico. “Necessaria e impellente” tra Monza e Milano, dicono i progettisti. Come usava all’epoca, la proposta Putelli è clamorosa».

metro monza progetto comitato san fruttuoso 1Il comitato cittadino spiega come il progetto prevedesse di spostare il Lambro in un nuovo alveo artificiale all’esterno della città, per usare la sede naturale del fiume, coprendola, come galleria del metrò. Alle spalle della stazione ferroviaria, verso ovest, la metropolitana era previsto salisse in superficie per poi collegarsi a Milano sulla direttrice oggi seguita dalla M1.

«Sono più di ottant’anni, quindi, che ai monzesi viene prospettata l’idea di una metropolitana. – sottolineano –  Promessa registrata in tutti i Piani Regolatori successivi, dal 1935 a oggi.»
Isabella Tavazzi comitato san fruttuos 2000Ora le promesse al comitato non bastano più e chiede a gran voce di passare ai fatti. “Leggendo i documenti ufficiali, si evidenzia una cosa: si ripetono per decenni gli stessi
identici ragionamenti su mobilità e traffico, tanto che le osservazioni degli anni trenta risultano valide ancora oggi. Poi in concreto mai niente. Ma adessobasta: è il momento di passare finalmente ai fatti, utilizzando in modo
intelligente i rilevanti fondi europei disponibili per queste opere pubbliche” ha detto Isabella Tavazzi, portavoce dell’Associazione HQMonza.

 

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