Sport

Calcio Monza, 11 giorni per evitare il fallimento. E c’è chi “vende” un Monzello da sogno

Altri undici giorni: è il tempo che è stato concesso dal Consiglio d’amministrazione per ricapitalizzare l’ultracentenario club calcistico cittadino sull’orlo del fallimento.

Monza-Calcio-Anthony Armstrong-Emery

Altri undici giorni: è il tempo che è stato concesso dal Consiglio d’amministrazione dell’Associazione Calcio Monza Brianza 1912 ai soci, cioè LuckySeven, alias il presidente Anthony Armstrong-Emery, per ricapitalizzare l’ultracentenario club calcistico cittadino sull’orlo del fallimento.

I debiti ammontano a circa 2 milioni di euro e il Tribunale ha già trasmesso alla sede del centro sportivo Monzello diversi decreti ingiuntivi (anche l’ultimo legale del sodalizio biancorosso che si occupava di tenere a bada i creditori ha rimesso il mandato…). I giocatori, dopo aver rinunciato agli stipendi di agosto, hanno messo in mora la società: se non riceveranno gli emolumenti di settembre e ottobre, tra una quarantina di giorni si svincoleranno. Di fronte a una simile situazione il Cda senza il presidente, riunitosi oggi a distanza di undici giorni dal precedente, ha deciso di convocare l’Assemblea ordinaria dei soci lunedì prossimo e pure l’Assemblea straordinaria quattro giorni dopo “per gli adempimenti previsti dalla Legge”. In pratica, nell’Assemblea ordinaria il Cda e il Collegio sindacale incaricato della revisione legale dei conti richiederanno ad Armstrong-Emery una ricapitalizzazione sufficiente per garantire la continuità aziendale, mentre nell’Assemblea straordinaria, dunque in presenza di un notaio, si verificherà se la richiesta è stata recepita. In caso negativo l’amministratore delegato Maurizio Prada si recherà al Tribunale fallimentare coi libri contabili sottobraccio a chiedere l’esercizio provvisorio. Se invece i soldi dovessero arrivare nelle casse societarie ed essere utilizzati per la ricapitalizzazione allora gli scenari cambierebbero: l’Assemblea straordinaria darebbe il benestare a proseguire l’attività e si pagherebbero senza indugio gli stipendi di settembre e ottobre in modo da interrompere la procedura di messa in mora; inoltre si salderebbero i debiti coi diversi fornitori giunti alle soglie dell’istanza di fallimento. calcio-monza-ulizio-mb

Che speranze ci sono che ciò avvenga? Gli ultimi “rumors” parlano di cauto ottimismo. Armstrong-Emery, da tempo rifugiato a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, in seguito ai gravi problemi finanziari della multinazionale di sua proprietà, la Ecohouse Group, avrebbe assicurato l’arrivo di 720mila euro entro giovedì prossimo. I soldi non sarebbero suoi, ma di un amico straniero della coppia che ieri era a vedere Cremonese-Monza in compagnia del direttore generale Mauro Ulizio, cioè coloro che dallo scorso agosto stanno trattando l’acquisizione della Pro Patria da Giovanni Vavassori: l’italoaustraliano Morris Pagniello, imprenditore multitasking, titolare tra le altre della Genova International School of Soccer, già giocatore di Serie A nel Budapest Honvéd (Ungheria), nel Roda Kerkrade (Olanda) e nei New York Metrostars (Stati Uniti) e presidente del Trento, e Piervittorio Belfanti, anch’egli imprenditore multitasking, in passato socio e co-gestore della discoteca Lele Mora House, già proprietario del Trento. Anche l’amico straniero ieri era al “Giovanni Zini” di Cremona: magari non si sarà entusiasmato per il gioco espresso dalla squadra biancorossa, ma sicuramente avrà apprezzato il risultato. Di lui si sa solo che è un manager nel settore petrolifero e opera nella Penisola arabica. genova-scuola-calcio

Certo è che Pagniello ha uno strano modo di lavorare, almeno col Monza. Sulla pagina Facebook ufficiale della Genova International School of Soccer si legge in data 19 maggio che la GISS è diventata partner del Monza per la stagione 2014/15. “Genova International School of Soccer realizzerà un’accademia permanente in collaborazione con l’Ac Monza Brianza 1912 – è riportato in lingua inglese – GISS sta anche creando uno staff professionale che lavorerà con gli allenatori del Monza. Il programma di GISS è un’operazione esclusiva progettata per soddisfare le esigenze dei promettenti giovani calciatori che vogliono far carriera. I giocatori si alleneranno 6 giorni la settimana con sessioni mattutine e pomeridiane presso il centro sportivo Monzello. Saranno giocate amichevoli ufficiali ogni mercoledì o giovedì contro squadre di Serie A, B, Lega Pro. Lezioni di scuola e di lingua italiana potranno essere incorporate nel programma”.

A parte che nulla di tutto questo è stato realizzato (mancanza di iscrizioni?), ma quello che lascia sbalorditi, o divertiti a seconda dei punti di vista, è il contenuto della brochure pubblicata il 7 giugno nella stessa pagina Facebook. Sfogliando il “GISS Residency Program 2014-15”, infatti, si leggono cose come “Monza situata nell’area metropolitana milanese”, “per la durata del progetto i giocatori avranno l’opportunità di poter vivere i loro sogni, vivendo la vita di un calciatore professionista europeo, vivendo e respirando calcio quotidianamente al più alto livello possibile”, “è anche disponibile una piscina dove i ragazzi potranno allenarsi e rilassarsi, specialmente in primavera ed estate”. Piscina al Monzello? Eh già, perché nella brochure “accalappiagiovanistranierifiglidipapà” il Monzello riportato nella figura non è quello vero (infatti non è una fotografia come le altre), ma quello sognato da… sì, proprio lui, Clarence Seedorf, l’ex giocatore del Milan e della Nazionale olandese che tra il 2009 e il 2013 ha finanziato il Monza assieme all’amico armatore Jan Lagendijk e, nel periodo iniziale, ad altri soci. E così la GISS ha cercato di attirare ragazzi da tutto il mondo (tra i 2000 e i 2600 euro al mese la quota d’iscrizione) millantando un centro sportivo che non esiste e forse mai esisterà. Secondo loro il Monzello, anzi, il Monza Sport Center “ha un campo da calcio in erba naturale  e due in erba sintetica, un campo da calcio a 5 al coperto e campi da tennis, due palestre, una piscina”. monzello-progetto

L’immagine è inequivocabile: si tratta proprio del progetto presentato l’8 marzo 2012 all’interno dello stadio Brianteo dalla precedente proprietà, tramite l’allora presidente Luca Magnoni, arrestato lo scorso 9 maggio dalla Guardia di finanza con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa, appropriazione indebita e frode fiscale. Un’opera del valore di 8 milioni e 900mila euro che sarebbe stata da realizzare con fondi privati col permesso del Comune proprietario del complesso sportivo, che però non era d’accordo su alcuni aspetti del progetto. Tra l’altro, entro il prossimo 15 novembre il Monza dovrà presentare in Comune il nuovo progetto definitivo di riqualificazione del Monzello e del Brianteo.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta