Ambiente

Monza sempre più verde: 3 milioni di mq ora aree agricole

Il provvedimento riclassifica anche alcune aree da produttive ad agricole, riduce il perimetro di un piano particolareggiato (Pompei/Ercolano) e riclassifica alcune aree comunali.

alberi abbattutti alla cascinazza di monza1

“Tre milioni di metri quadri di territorio riclassificati come aree verdi e stop al cemento alla Cascinazza”. Sono questi i punti salienti della variante parziale al Piano dei servizi e delle regole del Piano di governo del territorio vigente (Pgt) approvata lo scorso lunedì dal consiglio comunale di Monza.

Claudio Colombo

Claudio Colombo

La fumata bianca nel palazzo comunale di piazza Trento e Trieste è giunta quasi unanime: “Anche questo atto – commenta l’assessore Claudio Colombo – dimostra la volontà di questa amministrazione di contenere il consumo di suolo, orientando gli interventi degli operatori prioritariamente sulle aree dismesse e sottoutilizzate. Proprio a questo proposito abbiamo introdotto interessanti incentivi ma è anche necessario che il governo nazionale predisponga gli opportuni correttivi alla normativa per privilegiare, in un periodo caratterizzato ancora da una forte crisi, le attività di recupero, da finalizzare in parte come risposta all’emergenza abitativa, al posto di attività che producono invece nuovo consumo di territorio”.

Il provvedimento nello specifico inserisce una consistente porzione di territorio, più di 3 milioni di metri quadri, pari a poco meno della metà del Parco di Monza, nei parchi di interesse  sovracomunale (Plis) della Media Valle del Lambro e del Grugnotorto. Tra le aree rilevanti poste sotto una maggiore e più incisiva tutela spiccano quella della Cascinazza, nel quartiere San Donato, e quella della Boscherona, a San Fruttuoso.

Sul tema si è espresso anche il Circolo Legambiente di Monza: “Il Consiglio Comunale ha finalmente posto il penultimo tassello per la salvaguardia delle maggiori aree non urbanizzate della città – dichiara Atos Scandellari, presidente del locale circolo Legambiente – Dopo decenni di battaglie portate avanti da associazioni, comitati, liberi cittadini e diversi politici, l’attuale Amministrazione cittadina sta finalmente sottraendo le aree della Cascinazza, della Boscherona, di via Adda e di Viale Campania, alla speculazione edilizia e al consumo di suolo. Siamo rammaricati che la richiesta, inoltrata da associazioni e comitati, di inserire anche le aree di S. Albino (Parco delle cave) e quelle di viale Sicilia (Parco della Cavallera) nella variante, sino state rinviate al momento della stesura del nuovo PGT. Rimaniamo invece molto perplessi sul fatto di aver inserito, in questa variante, anche la possibilità di incrementare le volumetrie realizzabili sulle aree dismesse. L’associazione, inoltre, chiede all’Amministrazione cittadina di approvare, al più presto, lo statuto del Parco Media Valle Lambro; passaggio ritenuto definitivo per raggiungere la massima salvaguardia possibile dell’area della Cascinazza”.

 

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