Migliaia di penne nere hanno sfilato per la città. Così tante non se ne erano mai viste. In occasione dell’85° anno di fondazione della sezione di Monza degli alpini c’è stato il raggruppamento del II reggimento.
La Sezione di Monza è stata fondata il 6 giugno 1929, con lo scopo di non dimenticare i fratelli “che non sono tornati” dalla Prima Grande Guerra. E’ composta da 1414 Alpini iscritti e da 495 soci aiutanti e aggregati. A loro si sono uniti i reggimenti dell’Emilia Romagna e di tutta la Lombardia per una due giorni di celebrazioni.
Oggi, ultimo giorno di festa, il ritrovo presso i Giardini della Villa Reale, l’ammassamento, come lo chiamano loro, poi la sfilata per le vie della città, fino a Piazza Trento e Trieste dove c’è stato l’ammainabandiera per rendere omaggio a quegli alpini deceduti nel primo grande conflitto mondiale e il passaggio della stecca.
Tutto questo non prima di aver ascoltato i discorsi della autorità che man mano hanno preso parola: da Mario Pennati presidente sezione Monza, al prefetto, Giovanna Vilasi, a Federico Bonato Generale maggiore. “In questo momento è importante dimostrare i nostri valori: tramandare l’attaccamento alla bandiera, mettere il fare prima del dire e amare la nostra patria”, così ha salutato proprio Pennati tutte le penne nere giunte in Villa Reale.
“Siamo contenti di avervi ricevuto qui alla Villa dove quando c’è bel tempo e c’è occasione di vedere le nostre montagne, il Resegone e la Grigna – ha affermato Roberto Scanagatti che poi ha aggiunto – Noi abbiamo un legame molto forte con alte vette, ci basti ricordare Walter Bonatti: un rapporto speciale che lega Monza a voi Alpini. La vostra presenza nella società rappresenta un non so che di rassicurante per la società. Il vostro ruolo e la partecipazione fattiva con la Protezione civile sono indispensabili”.
Dopo i discorsi, la partenza alle 9,30 della sfilata. Tante le persone per strada ad applaudirli e gridare “Bravi e grazie!”. Prima l’uscita dai giardini reali poi verso il centro della città mentre di tanto in tanto si sentiva la fanfara suonare.
Foto by Simona Sala
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