Attualità

Teppisti colpiscono il Corteo di Teodolina, appello per ritrovare il cappello d’epoca

Un cappello d'epoca rinascimentale sfilato dalla testa di uno dei 600 figuranti del Corteo Storico. Sono stati dei teppisti che non lo hanno più restituito.

monza 33esimo corteo storico regina teodolinda mb5

Un cappello d’epoca rinascimentale sfilato dalla testa di uno dei 600 figuranti del Corteo Storico organizzato sabato scorso nelle vie centrali della città e un altro figurante caduto a terra.

Non è stato il solito corteo quello organizzato dalla Ghi Meregalli come da 33 anni a questa parte quello di quest’anno, anche se la partecipazione della gente non è mancata. Durante la manifestazione infatti alcuni ignoti ragazzini hanno  “prelevato” un cappello dalla testa di un figurante.

Un episodio poco piacevole per i protagonisti della sfilata che però non è rimasto isolato. Pochi metri più tardi, infatti, uno dei figuranti è stato persino strattonato e gettato a terra. Niente di grave, nessuno si è fatto male, anche perché tutto sembra avvenuto nell’indifferenza generale. Il gruppetto di giovani buontemponi, infatti, ha imperversato per via Vittorio Emanuele e via Italia tutto il pomeriggio di sabato scorso dando non poco fastidio alla manifestazione e a denunciare i fatti lanciando un appello affinché chiunque abbia visto o sappia dove si trovi quel cappello parli con l’organizzazione.

«Quello che è successo quest’anno, dopo 33 edizioni tutte senza problemi, ci ha lasciato basiti – ha raccontato Massimiliano Longo, organizzatore insieme all’anima del corteo Ghi Meregalli – questo gruppo di teppistelli che poi sono gli stessi che ogni pomeriggio sostano nelle piazze del centro dando fastidio ai passanti, non solo hanno preso quel cappello senza comprenderne il valore, visto il lavoro che ci sta dietro e il costo, ma poi hanno continuato a pestare gli abiti lunghi e drappeggiati impedendo il cammino del corteo.

La cosa più brutta è stata poi l’indifferenza dei monzesi che non si sono accorti di nulla o forse hanno finto di non aver visto: avrebbero potuto inseguirli e recuperare il prezioso accessorio». Un episodio curioso che, comunque, va ad inficiare un evento benefico che ogni anno grazie all’impegno di decine di sarte ed esperti di costumi storici, riesce a raccogliere fondi per il Comitato Maria Letizia Verga che si occupa della cura dei bambini leucemici.

 

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