Politica

Monza, ordinanza anti accattonaggio: “Nessuna crociata, solo divieti nel rispetto della legge”

"Nessuna crociata o impostazione ideologica, ma solo divieti nel rispetto della legge". Il comune di Monza fa il punto sulla tanto discussa ordinanza anti accattonaggio.

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“Nessuna crociata o impostazione ideologica, ma solo divieti nel rispetto della legge”. Il comune di Monza fa il punto sulla tanto discussa ordinanza anti accattonaggio.

Il provvedimento stilato dal sindaco Roberto Scanagatti nelle ultime settimane è stato spesso agli onori della cronaca e oggetto di discussione anche da parte di alcuni consiglieri comunali, tra cui Alessandro Gerosa, capogruppo di Sel a Monza, che l’ha definita “un grave errore dell’amministrazione”. Da piazza Trento e Trieste, l’amministrazione fa dunque alcune precisazioni comunicando che “si tratta di una ordinanza volta a tutelare la legalità in città scoraggiando l’accattonaggio che sfrutta minori e disabili. Il provvedimento è frutto di una lunga ricognizione da parte della Polizia locale che ha segnalato casi specifici e puntuali considerati non tollerabili dal punto di vista della legalità e del quieto vivere dei cittadini».

Nessuna crociata dunque ma solo divieti nel rispetto della legge, e immediatamente trasmessi al Prefetto, responsabile della sicurezza, per scoraggiare comportamenti illegali e odiosi come lo sfruttamento di bambini o di persone disabili.

«Nell’ordinanza si segnalano inoltre casi specifici di gruppi di persone i cui comportamenti – tra cui l’abuso di alcol -, e’ stato verificato, spesso sconfinano in molestie, anche pesanti, a danno di cittadini  – non solo in centro – e dei frequentatori di aree pubbliche e verdi, in particolare mamme con bambini» spiegano dal comune di Monza. Anche su questo punto solo pochi giorni fa Gerosa aveva puntato il dito sulla maggioranza dichiarando che il provvedimento era «ancora più grave ed ingiusticato perchè impone il divieto di bere alcolici in diverse vie fra le più centrali di Monza. Quando si è parlato di movida, lo si è fatto quasi sempre in termini di problematicità da combattere piuttosto che di opportunità da cogliere. Con questa ordinanza invece purtroppo ancora una volta sarà colpita la più che tartassata categoria sociale dei giovani».

Per conto dell’amministrazione però la movida monzese può dirsi salva, in  quanto «non vi è nessuna limitazione del diritto dei giovani al divertimento, con il quale l’ordinanza non ha nulla a che fare dato che riguarda il contrasto di fenomeni specifici, puntualmente indicati anche nel dispositivo del provvedimento».

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