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Giro di Polonia: Mori (Lampre-Merida) a 18 secondi dalla testa

Un fulmine a ciel sereno, una burrasca e un lampo: la 1^frazione del Giro di Polonia, 226 km da Gdansk a Bydgoszcz con profilo altimetrico piatto, ha proposto un campionario ampio del lessico meteorologico.

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Un fulmine a ciel sereno, una burrasca e un lampo: la 1^frazione del Giro di Polonia, 226 km da Gdansk a Bydgoszcz con profilo altimetrico piatto, ha proposto un campionario ampio del lessico meteorologico.

Per la LAMPRE-MERIDA la tappa era iniziata con un fulmine a ciel sereno, rappresentato dal ritiro di Bonifazio dopo pochi chilometri di gara. L’abbandono è dovuto a problemi muscolari emersi nei giorni scorsi e intensificatisi nelle ultime ore.

La gara ha vissuto un andamento regolare, con 5 attaccanti a condurre la tappa, fino a 52 km dal traguardo, quando una bufera di grandine si è abbattuta prima sui battistrada e poi sul plotone, causando alcune cadute.

Purtroppo anche i corridori blu-fucsia-verde sono finiti per terra, nonostante gli avvertimenti relativi alla intensa perturbazione atmosferica giunti dall’ammiraglia.

Niemiec, Modolo, Ferrari e Cunego sono tutti rimasti coinvolti nelle cadute: il vincitore di tre Giri di Lombardia ha riportato una ferita lacero contusa a un ginocchio, lesione che non gli ha impedito di raggiungere il traguardo col primo gruppo.

Con la corsa giunta nel circuito finale (3 giri da 7 km ciascuno) è iniziata la caccia conclusiva del gruppo alla fuga, una lotta terminata a poco meno di 2 km dall’arrivo.

Il plotone si è presentato molto allungato, oltre che ridotto nel numero dei membri a causa di un paio di ulteriori cadute, sul rettilineo finale, una strada in leggera discesa fino ai -300 metri e poi in leggera ascesa verso lo striscione d’arrivo.

L’altissima velocità non ha scoraggiato Manuele Mori (foto Bettini, con il ds Maini), bravo a farsi trovare nelle posizioni di testa del gruppo; il toscano della LAMPRE-MERIDA, accortosi di non avere alla sua ruota i velocisti del team (Ferrari e Modolo) si è concentrato sull’opportunità personale, destreggiandosi bene nello sprint e ottenendo con un lampo un ottimo terzo posto, alle spalle del vincitore Hutarovich e di Maikin (2°).

“Il risultato di oggi mi offre interessanti conferme sulla mia condizione, questo mi rende soddisfatto – ha spiegato Manuele Mori – Quando la strada saliva a 1 km dall’arrivo, ero nelle posizioni di testa, mi sono girato per controllare la posizione di Sacha e Roberto, ma mi sono accorto che erano indietro: erano caduti durante la tappa, hanno fatto molta fatica, spero non abbiano riportato conseguenze fisiche negli incidenti, così potrò dare loro il mio contributo nei prossimi sprint.

Ho così valutato che avrei potuto fare io la volata, sono partito in buona posizione, di più non avrei potuto fare, con un arrivo sul quale si arrivava così ad alta velocità: i miei 62 chili non mi hanno aiutato”.

 

ORDINE D’ARRIVO

1- Hutarovich 5h47’50”

2- Maikin s.t.

3- Mori s.t.

4- Boivin s.t.

5- Haller s.t.

23- Niemiec s.t., 30- Cunego s.t., 52- Ferrari s.t., 63- Cattaneo s.t., 99- Modolo 54″, 115- Bono 3’07”, Bonifazio DNF

 

CLASSIFICA GENERALE

1- Krizek 5h47’28”

2- Hutarovich 12″

3- Maikin 16″

4- Mori 18″

5- Paterski 20″

25- Niemiec 22″, 32- Cunego s.t., 53- Ferrari s.t., 64- Cattaneo s.t., 100- Modolo 1’16”, 115- Bono 3’29”

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