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Presidenza Sias, Dell’Orto pronto a superare Valli

L'esito delle elezioni per il rinnovo di Aci Milano provocherà un ribaltone anche nei vertici dell'ente che gestisce l'Autodromo di Monza. Il presidente degli industriali pronto a subentrare al presidente della Camera di commercio

Aci-Dell'Orto

Il cambio di guardia ai vertici di Aci Milano provocherà dei mutamenti anche nella compagine di Sias, l’ente che ha in gestione l’Autodromo di Monza. Il condizionale è ovviamente d’obbligo. Il piccolo terremoto provocato dalle elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo di corso Venezia ha appena iniziato a produrre effetti. Quindi, i cambiamenti in seno a Sias dovrebbero arrivare nel corso delle prossime settimane, probabimente entro il prossimo Gran Premio.

Uno dei più importanti riguarderà la carica di presidente attualmente detenuta da Carlo Valli, già presidente della Camera di commercio, ma in predicato di finire nelle mani di Andrea Dell’Orto, presidente di Confindustria. La candidatira di Dell’Orto dovrebbe essere conseguenza diretta della vittoria della lista Sport e Rinnovamento, quella che ha portato Ivan Capelli, l’ex pilota di Formula Uno alla presidenza di Aci Milano. Ne fanno parte anche Enrico Redaelli, presidente dell’Associazione Amici dell’Autodromo, Pietro Meda, avvocato, e Marco Soldani, dirigente d’azienda e pilota. Prima però è necessario che Carlo Valli faccia un passo indietro. Il suo incarico scade nel 2015, ma è evidente che la sconfitta alle elezioni appena conlusesi lo mette in una posizione scomoda.

Valli dovrebbe convocare il primo consiglio di amministrazione di Aci Milano entro il 6 agosto. In quella data verrà ufficializata la nomina di Capelli e l’insediamento del nuovo board. Si tratta di capire se in quella circostanza il presidente della Camera di commercio deciderà di dimettersi lasciando campo libero a Dell’Orto. Una soluzione, questa, che permetterebbe al presidente degli Industriali di arrivare al prossimo Gp già in carica e di impostare l’organizzazione della gara del 2015, che rischia di passare alla storia come una delle più delicate viste le difficoltà di rinnovo del contratto in scadenza nel 2o16.

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