Attualità

Monza, lotta all’omofobia: è polemica sul progetto Rainbow nelle scuole

«La giunta Scanagatti fa propaganda omo e transessuale sulla pelle dei bambini”. L'accusa è della Lega Nord locale contro il progetto Rainbow portato avanti nelle scuole monzesi.

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«La giunta Scanagatti fa propaganda omo e transessuale sulla pelle dei bambini”. L’accusa è del deputato leghista Paolo Grimoldi e del segretario della Lega monzese Federico Arena e arriva dopo l’approvazione della mozione di Sel che ha impegnato la giunta comunale di Monza a promuovere il “progetto rainbow”, un kit ludico-ricreativo per promuovere il rispetto delle diverse identità sessuali e affrontare l’omofobia in ambienti educativi.

Federico Arena

Federico Arena

Il progetto illustrato nel corso della seduta del consiglio comunale del 3 febbraio scorso porta in primis la firma del capogruppo di Sel Alessandro Gerosa. La lotta all’omofobia 2.0 non è ancora stata adottata dalle scuole monzesi (si parla infatti di settembre ndr) che già ha suscitato diverse polemiche. Giù le mani dai bambini, non è accettabile che Sel e Pd li usino per fini politici.  – tuonano Grimoldi e Arena –  La giunta ha voltato le spalle alle proteste di genitori e insegnanti, perseguendo un progetto di parte. È odiosa e intollerabile la propaganda di Sel e Pd sulla pelle dei bambini. Per noi la famiglia è e rimane quella fondata sull’unione tra uomo e donna, che non può essere discriminata per interessi di parte, tanto più se di mezzo ci sono i minori”.

All’ondata di polemica sollevata dalla Lega Nord si è aggiunto anche il gruppo di Lealtà e Azione:  «Apprendiamo con dispiacere la notizia per cui da settembre le scuole monzesi avranno la possibilità di aderire al progetto Rainbow, fortemente voluto dal consigliere appartenente al partito Sinistra Ecologia e Libertà, Alessandro Gerosa. – spiegano attraverso una nota stampa – Un progetto che ora sembra tramutarsi in realtà, in quanto la proposta è stata recepita dall’Assessorato all’Istruzione, che si è messo subito in moto per provvedere alla pubblicizzazione dello stesso. La questione fondamentale si riduce ad una: è opportuno che persone sconosciute, per quanto addestrate, si sostituiscano ai genitori in primis e agli insegnanti poi nel ruolo fondamentale di educatori? Per di più è opportuno mostrare a bambini di 6 anni (e non che la cosa sia migliore nel caso di un ragazzo di 16) un cartone o un filmato in cui un criceto si innamora di una cricetina che poi si scopre essere maschio? La realtà è che ogni bambino ha bisogno di crescere secondo tempi e modalità diverse. Si può essere svegli e sgamati a 8 anni come timidi e impacciati a 16».

Alessandro Gerosa

Alessandro Gerosa

A tutto questo ha voluto dare una risposta uno dei diretti interessati, Alessandro Gerosa: «Di cosa ha paura la Lega Nord? Ha paura di una serie di corti e laboratori, sviluppati con il patrocinio dell’Unione Europea, che aprano una riflessione, adeguatamente all’età dei bambini e ragazzi, sull’omofobia? Ha paura che ai bambini delle elementari possa essere trasmesso un cartone in cui il topo-padre accetta che il topo-figlio faccia il ballerino invece che il pugile, stimolando con dei laboratori delle riflessioni sugli stereotipi di genere? O ha paura che alle medie si faccia vedere un corto su un ragazzo omosessuale che non riesce a comunicarlo alla sua famiglia culturalmente chiusa, stimolando un dibattito in merito? Se ha paura di questo, di far riflettere i nostri ragazzi nel periodo della formazione anche su questi temi, non per “far diventare gay” qualcuno ma perché nessuno debba mai più essere pestato, indotto alla depressione o al suicidio perché lgbtqi (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender ndr), allora fanno bene ad avere paura. Perché le loro idee omofobe saranno presto spazzate via dalla storia, e non ci sarà più spazio per chi predica odio e intolleranza nei confronti dei diversi per propagande becere e di parte».

E VOI COSA NE PENSATE?

 

 

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