Lunghi e ripetuti sono stati gli applausi per “Il Delitto di Oreste” portato in scena ieri 30 giugno al Binario 7 dalle ragazze della Casa Circondariale di Monza Georgeta, Yolanta, Tatiana, Vanessa, Helena e Stefania.
Con la supervisione della bravissima regista Luisa Gay e la partecipazione di tre attori della Scuola delle Arti di Monza, Greta Eva Bellettati, Cecilia Negro e Marco Speziali, la tragedia greca si è mostrata ieri al pubblico con una rappresentazione dinamica, intervallata da momenti di pathos tipico delle tragedie del teatro antico a momenti di modernità ove si potevano ascoltare lingue straniere, dallo spagnolo al lituano, a canti di ninna nanne commoventi e profondi.
Il tutto cadenzato da musica classica suonata dalla giovane e brava violinista Francesca Bonaita di soli 16 anni e già con alcuni premi importanti alle spalle.
Luisa Gay commenta così a fine spettacolo: “Un’ esperienza sicuramente più difficile dell’anno scorso, occorreva un maggior impegno, a ciò ha fatto sì che venissero evidenziati dei talenti sommersi. Viene spontanea la domanda: se queste ragazze avessero avuto un vissuto diverso chissà oggi dove sarebbero?! Il loro svantaggio iniziale è sicuramente un grosso scoglio da superare…”.
Ieri tra gli spettatori molte autorità tra le quali era presente la stessa direttrice del carcere, il vice sindaco di Monza Cherubina Bertola, e l’assessore all’Istruzione e al Personale, Rosario Montalbano.
Per chi c’era oltre ad apprezzare lo spettacolo in sé, avrà anche potuto percepire la sensazione di soddisfazione che ogni attore prova alla fine di una rappresentazione ben riuscita, ma che in questo caso grazie alle donne del carcere ha raggiunto un’intensità molto forte, un’energia portata sul palco che ha travolto gli spettatori presenti giustificando i ripetuti applausi.
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