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Trovati falsi prodotti dei mondiali: palloni “made in China” sequestrati a Lissone

I militari hanno scoperto la merce contraffatta in un negozio di lissone gestito cinesi.

Brazuka-palloni-falsi-lissone-by-gdf

Un’importante operazione della Guardia di Finanza di Monza contro la lotta alla contraffazione ha portato al sequestro di oltre 10milioni di articoli “made in china”, non conformi alla disciplina sulla sicurezza dei prodotti. Tra questi, anche diversi gadget contraffati dell’evento calcistico brasiliano. In particolare si tratta di palloni utilizzati nella competizione sportiva in corso, i colorati “Brazuca” e di cuffiette auricolari, con il marchio “Fifa world cup”.

I militari hanno scoperto la merce contraffatta in un negozio di lissone gestito cinesi. Per comprendere l’originalità dei prodotti sono stati interpellati dei periti messi a disposizione dai brand sportivi. I militari hanno scattato le foto ai prodotti e inviate ai consulenti che hanno subito rivelato una riproduzione non autorizza della grafica riportata sui palloni, indice della contraffazione del prodotto. I finanzieri hanno sequestrato gli articoli e, nonostante l’assenza di documentazione contabile, sono comunque risaliti al fornitore della merce: due punti vendita ed un magazzino non dichiarato in zona “China Town” di Milano. Qui i militari della Guardia di Finanza oltre a rinvenire altri palloni hanno scoperto anche  cuffiette con i simboli della FIFA contraffatti. Ma non solo, all’interno dei locali erano esposti giocattoli, casalinghi, ferramenta, prodotti cosmetici e per la cura della persona, sprovvisti della etichettatura prevista dalla legge.

Dieci milioni e 509 mila il totale della merce sequestrata. Due persone di origine orientale sono state segnalate alla Camera di Commercio di Milano che, oltre ad applicare le sanzioni per il Codice del Consumo, decreterà la confisca della merce che non verrà regolarizzata o certificata e la sua distruzione, a spese del trasgressore.

Due anche le denunce, sempre per cittadini cinesi, alla Procura della Repubblica di Milano e di Monza, che dovranno rispondere dei reati di contraffazione e ricettazione.

L’operazione è stata resta possibile grazie a un servizio coordinato a livello nazionale dalla Gdf proprio per contrastare in maniera più efficace la commercializzazione di prodotti falsi in occasione dei Mondiali in atto.

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