Da oggi la nostra Provincia inizia una stagione nuova: dopo cinque anni di vita – solo cinque – è chiamata a cambiare pelle per trasformarsi in un Ente di secondo livello: senza Amministratori eletti, dunque, ma guidata dai Sindaci e dai Consiglieri Comunali del territorio.
Un destino scritto nella Legge Delrio, che prevede il passaggio al nuovo assetto istituzionale a partire dal 1° gennaio del prossimo anno.
Da parte mia ho ribadito più volte che questa legge frettolosa ci consegna una situazione piena di lacune, che lascia scoperti troppi aspetti e che rischia – alla fine – di gravare sulla efficienza e sulla qualità dei servizi ai cittadini.
E’ anche per questo motivo e per il profondo rispetto che nutro verso le Istituzioni che ho scelto di rimanere alla guida della Provincia fino al 31 dicembre, senza stipendio, per assicurare una continuità assolutamente necessaria all’Ente in momento così confuso e incerto.
Si, perché il lavoro fatto per costruire questa nuova Provincia, rischia di essere compromesso da una gestione provvisoria del tutto inedita e la Brianza non se lo merita!
In questi anni ho avuto la fortuna, infatti, di vivere esperienze straordinarie e di conoscere nel profondo la Brianza “che vale”!
Anche grazie alla Provincia la Brianza delle imprese ha dimostrato di saper resistere ed innovare, la Brianza dei lavoratori di reinventarsi il futuro, la Brianza della scuola di riprogrammare l’offerta formativa in base alle necessità del mercato, la Brianza della Cultura di crescere sempre più nonostante i tanti tagli, la Brianza della mobilità di lavorare insieme sul tema delicato delle infrastrutture, la Brianza della solidarietà di confermarsi campionessa del volontariato e tanto, tanto altro ancora.
Questa terra, questa meravigliosa terra, ha saputo inaugurare in questi anni uno stile e un metodo di “lavoro di squadra” che hanno dato tanti frutti e che considero la nostra eredità più preziosa.
Ai Sindaci, alle Imprese, alle Associazioni e a tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro territorio il dovere di ripartire da qui.
Il Presidente
Dario Allevi
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