“Si sente forte forte la delusione della gente verso la politica portata avanti dall’attuale amministrazione, e questo ci dà già un vantaggio”. Questo il clima elettorale che sente Pietro Cicardi, 58 anni anni, candidato sindaco del centro sinistra.
Oltre al PD due liste civiche sostengono Progetto Triuggio: “Insieme per Triuggio” e “Triuggio nel 2000”. la campagna elettorale è densa di argomenti e non mancano le polemiche in città: “Il comune è lasciato in uno stato di abbandono, e in alcune vie di vera e propria incuria con marciapiedi rotti, strade con le buche e vecchia segnaletica stradale” – è un fiume in piena Cicardi che aggiunge – Ma i problemi non si esauriscono qui: con l’attuale amministrazione c’è poca trasparenza e la partecipazione è scesa a zero”.
Se poi si passa a discutere della polemica delle scuole materne Cicardi ci tiene a puntualizzare: “Ci hanno accusato di voler chiudere alcune delle scuole materne private (a Triuggio ce ne sono quattro e sono tutte private), ma non è affatto vero. La questione è che queste scuole nonostante ricevano all’anno 150mila euro sono in sofferenza di bilancio. La questione merita una riflessione, ma è anche vero che il comune, i cittadini non hanno nessun potere sulla volontà o meno di lasciare in attività queste strutture, essendo appunto private”.
L’intensità della discussione sale quando è menzionata l’area Tassi il cui piano integrato di recupero è stato approvato nel marzo 2009 e prevede di riqualificare una vasta area limitrofa al Lambro, 30 mila metri quadrati. Il progetto prevede una volumetria di 50 mila metri cubi tra residenziale e terziario, strade di accesso, parcheggi interrati per 9.800 mq, collegamenti e nuovi percorsi ciclopedonali, una piazza di 2.500 mq con anfiteatro per manifestazioni pubbliche.
Oltre a questo è prevista lì la sede del Consorzio Parco Valle Lambro. Un progetto dal costo oscillante attorno ai 25 milioni di euro da realizzarsi entro i prossimi cinque anni.
“Siamo sempre stati contrari a questo piano di sviluppo – spiega il candidato sindaco – E non ci va giù il fatto che il comune attraverso lo scorporo degli oneri di urbanizzazione debba accollarsi il costo della sede del Parco della Valle del Lambro”.
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