La notizia delle picconate con cui ignoti hanno aggredito la pista dell’autodromo di Monza, nella notte tra giovedì e venerdì, sottopone il problema delle incursioni notturne all’interno del Parco cintato più grande d’Europa. È così facile? Quali sono le precauzioni che vengono adottate? Quanto spesso accade? Cosa si rischia? Proviamo a rispondere a queste domande con l’aiuto di una Gev del parco di Monza.
«Entrare di notte nel Parco? Ci sono alcuni punti in cui è più facile scavalcare ma credo che sia ancora più semplice nascondersi da qualche parte e attendere oltre l’orario di chiusura. Mettiamoci pure l’accesso al ristorante, il cancello che si apre e chiude diverse volte, il campeggio, i residenti. Se una persona vuole entrare una maniera la trova, questo è sicuro».
«Con il protrarsi dell’orario di accesso e il buio è anche più facile nascondersi. Il regolamento? È chiaramente vietata la permanenza oltre l’orario di chiusura, trattasi di un illecito amministrativo per cui è prevista una sanzione pecuniaria».
Il Consorzio Parco e Villa Reale, invece, specifica che «Le segnalazioni di presenze notturne sono molto rare. All’interno del parco ci sono residenti e il nucleo dei Carabinieri del Patrimonio a cavallo, oltre alla competenza diretta dei Carabinieri di Villasanta e con loro è emerso che le denunce sono pochissime. Inoltre, se una persona penetrata o protrattasi oltre gli orari di chiusura dovesse per esempio cadere e farsi male l’assicurazione non risponde. Mentre non sono previste sanzioni o multe per chi entra di notte. I cancelli principali sono dotati di un timer, il custode procede a chiudere a mano gli accessi pedonali, impiegando circa un’ora. La porta serale è quella di Vedano, dalla quale si accede al ristorante. Ingresso monitorato, è necessario suonare. I vandali dell’autodromo potrebbero non essere passati per il Parco».
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