Cultura

Arriva “La Milanesa” a Monza, il poliziesco che è già un successo

Metti un commissario di polizia di Varese a Napoli, metti in un romanzo poliziesco dell'ironia e una storia d'amore e già ci sono dei buoni ingredienti per una storia coinvolgente fino all'ultima riga.

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Metti un commissario di polizia di Varese a Napoli, metti in un romanzo poliziesco dell'ironia e una storia d'amore e già ci sono dei buoni ingredienti per una storia coinvolgente fino all'ultima riga.

Manuela Lozza è alla sua seconda pubblicazione (Il dolce signor Niente, la prima nel 2011), attrice e scrittrice. Sarà a Monza il 29 maggio per un aperitivo informale al Bar dell'Ozio in via San Giovanni Bosco 4A dalle 19,30, dove assieme al direttore di MB News incontrerà tutti coloro che avranno piacere a scambiare due chiacchiere con lei prima della presentazione ufficiale alle ore 21,00 alla libreria Libri e Libri di via Italia, a pochi decine di metri da lì.

"La Milanesa" è un romanzo leggero nella trama ma che, come ricorda l'autrice "spero possa toccare alcune corde profonde, emozionando i lettori e facendo  fare loro un tuffo nella vita del commissario Michela Borellini". Le pagine scorrono via veloci, appassionanti, sfatando molti luoghi comuni, i classici che riguardano i polentoni e i meridionali, ma anche entrando col cuore nelle rispettive tradizioni locali. Non mancano poi le battute, divertenti e intelligenti.

la milanesa manuela lozzaTra buon cibo, incontri roventi e l'amicizia sempre più profonda con i nuovi colleghi, Michela indaga sull'omicidio della bambinaia di una famiglia della Napoli bene, scoprendo che il delitto porta a un altro di vent'anni prima, e partecipa alla quotidiana lotta contro la camorra.
I capitoli, brevi che facilitano la lettura, si riempino man mano di personaggi di cui il lettore vuole saper man mano sempre di più. Il libro edito da Happy Hour edizioni è già un successo. Meritato.

Per chi conosce Manuela si nota una certa commistione tra la scrittrice e il personaggio: difficile dire dove inizia uno e finisce l'altro. "Dopo qualche giorno che immaginavo Michela Borellini, che la calavo nelle situazione e la facevo interagire con i personaggi, mi sono accorta di "approfittare" anche nella vita reale di ciò che Michela mi stava insegnando - ci confessa l'autrice - Ho delineato un personaggio molto diverso da me e mi sono ritrovata in alcune situazioni professionali ad avere quella sicurezza di sè che di certo il commissario Borellini ha e che magari a me a volte è mancato. Impormi di essere un po' Michela Borellini mi ha fatto bene: quello tra me e la commissaria è un rapporto di reciproco scambio di favori, insomma".

L'appuntamento con questa autrice di Varese, classe 1978, è quindi per giovedì dalle 19,30 al Bar dell'Ozio e a seguire in libreria. Il consiglio? arrivate puntuali, se non volete restare in piedi.

 

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