33 borse di studio regionali per giovani neolaureati

La Commissione Cultura ha espresso oggi a maggioranza parere favorevole sui criteri che definiscono il bando per l’istituzione di 33 borse di studio.

palazzo della regione lombardia

La Commissione Cultura ha espresso oggi a maggioranza parere favorevole (a favore si sono espressi Lega Nord, Maroni Presidente, Forza Italia e NCD, contrari PD e Patto Civico, astenuti M5Stelle) sui criteri che definiscono il bando per l’istituzione di 33 borse di studio, volute dal Presidente del Consiglio regionale insieme agli altri componenti dell’Ufficio di Presidenza. L’obiettivo è quello di dare la possibilità a giovani meritevoli di effettuare un’esperienza formativa all’interno dell’amministrazione pubblica.

Le borse di studio saranno destinate ai giovani neolaureati da non più di 36 mesi che hanno discusso una tesi di laurea su tematiche istituzionali riguardanti l’ente Regione o su un argomento relativo alla realtà lombarda o a studenti che hanno concluso tutti gli esami del corso di laurea. Sulla base dell’indicazione fornita dai dirigenti del Consiglio regionale, l’Ufficio di Presidenza (in attuazione della legge sull’argomento proposta nel novembre scorso) ha deliberato di prevedere, per l’anno 2014, un numero complessivo di 33 borse di studio: 22 borse di studio per tirocini formativi e di orientamento a favore di neolaureati, 6 borse di studio per attività di ricerca e 5 borse di studio per tirocini curriculari destinati a studenti universitari che hanno concluso gli esami del corso di laurea. Gli ambiti interessati saranno quelli dell’assistenza legislativa, della ricerca documentale, delle relazioni esterne, del Corecom e dell’area amministrativa e contabile.

Le borse di studio (che non sono cumulabili con altri borse di studio a qualsiasi titolo conferite) sono finanziate con i risparmi di spesa derivanti dalla riduzione dei cosiddetti costi della politica: per il 2014 è stata stanziata la cifra di 482mila euro. La legge prevede che le borse di studio siano concesse per lo svolgimento di progetti di tirocinio pratico della durata di un anno presso il Consiglio regionale “ai fini dell’acquisizione di conoscenze ed esperienze nel campo della pubblica amministrazione e, in particolare, dell’attività della Regione”. Ai fini dell’ammissione ai bandi di selezione emanati dal Consiglio regionale, requisiti indispensabili sono il possesso del diploma di laurea conseguito da non più di 36 mesi con una votazione non inferiore al 90% del punteggio massimo attribuibile e età non superiore ai 30 anni. Il 7% dei tirocini formativi e di orientamento per neolaureati è riservato ai candidati in situazione di disabilità. La legge regionale per i tirocini formativi e di orientamento a favore di neolaureati prevede che i bandi debbano individuare “criteri di premialità per i residenti in Lombardia”.

I criteri per i bandi di selezione, dopo il parere favorevole espresso oggi dalla Commissione Cultura, Istruzione, Formazione, Comunicazione e Sport, saranno ora sottoposti all’approvazione definitiva dell’Ufficio di Presidenza. I bandi saranno quindi successivamente pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione e sul sito web istituzionale del Consiglio regionale: la selezione avverrà per titoli e colloquio attitudinale e la valutazione sarà affidata a una Commissione nominata dall’Ufficio di Presidenza composta da un dirigente del Consiglio regionale e da due componenti esterni scelti tra docenti ordinari delle Università lombarde, di cui uno con funzione di presidente.

Il Partito Democratico ha motivato il proprio parere negativo lamentando in particolare il permanere del criterio di residenzialità (rimasto come requisito premiante), “il ruolo eccessivo attribuito a Eupolis e l’impossibilità di utilizzare i tirocini anche per i gruppi consiliari, come invece auspicato in precedenza dalla stessa Commissione Cultura”. Il gruppo M5Stelle ha spiegato il proprio voto di astensione con “l’eccessiva soggettività e discrezionalità che permane nelle valutazioni dei candidati, e la mancanza di criteri di oggettività più rigidi e pertinenti”.

 

fonte: ufficio stampa Consiglio Regionale della Lombardia

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