Salute

Caso Iene-Policlinico: la “gola profonda” si era già dimessa prima del blitz

Lo scorso 13 marzo il Policlinico di Monza a seguito del servizio delle Iene del 26 febbraio ha depositato in procura a Monza una denuncia a tutti gli autori e le persone coinvolte nel servizio.

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Scatta la denuncia alle Iene. Lo scorso 13 marzo il Policlinico di Monza a seguito del servizio giornalistico andato in onda il 26 febbraio ha depositato in procura a Monza una denuncia a tutti gli autori e le persone coinvolte nel servizio per interruzione di servizio pubblico, procurato allarme, diffamazione e associazione a delinquere.

Sono molte e pesanti le accuse rivolte alla giornalista delle Iene Nadia Toffa, alla produzione del programma, a Mediaset e alla dipendente che ha voluto denunciare quella che riteneva un malfunzionamento del reparto di fisiokinesiterapia del distaccamento del Policlinico a Verano Brianza di cui è direttore Alessandro Cagliani. cagliani-policlinico-ionofo

Cagliani intanto ha voluto dare la sua versione dei fatti: “Abbiamo realizzato un controvideo che metteremo in rete nei prossimi giorni per rispondere anche mediaticamente alle falsità andate in onda – afferma Cagliani – ciò che è stato fatto vedere è stato solo un montaggio fatto ad hoc per screditare la struttura: la gola profonda che ha fatto queste rivelazioni è anche una persona che aveva già rassegnato le proprie dimissioni”.

LA TESTIMONE – Cagliani spiega come la donna che ha avvisato le Iene e filmato i presunti malfunzionamenti è stata individuata anche se nascosta da una parrucca. Si tratta di un ormai ex-dipendente che ha rassegnato lo scorso 27 settembre le dimissioni a causa di problemi prima famigliari e successivamente legati ai turni lavorativi non più in linea con le sue esigenze: “Nel lasso di tempo intercorso fra le dimissioni e l’effettiva cessazione della sua attività ha deciso di screditarci filmando le presunte irregolarità – afferma Cagliani – Il 12 novembre c’è stato poi il blitz delle Iene. Non si tratta quindi di una persona che ha rischiato il lavoro per denunciarci, ma che più realisticamente ha voluto screditarci prima di lasciare il lavoro”.

I MALFUNZIONAMENTI – Nel video si vede che una macchina per la ionoforesi non funzionava, e lo stesso per quella degli ultrasuoni. “Gli spinotti della prima macchina erano collegati nell’ingresso sbagliato come si vede nel video non permettendo quindi il funzionamento– continua Cagliani – la macchina degli ultrasuoni era invece accesa ma non era stato attivata la tensione. Falsità smentite la sera stessa del 12 novembre alle 18 quando un tecnico della “Medical 95”, chiamato appositamente, ha testato tutte e 14 le macchine rilasciandoci un certificato di idoneità. Il 13 novembre ho chiamato l’Asl che il 14 novembre alle 9.30 ha verificato tutte le macchine non trovando alcuna irregolarità come si può vedere nelle slide che presenteremo anche il prossimo 9 aprile a Vimercate. Per quanto riguarda le spugnette posso dire che queste vengono regolarmente lavate con i detergenti appositi anche se ci terrei a dire che se avessimo voluto risparmiare, non avremmo dovuto usare il detergente dei pavimenti, come si dice nel filmato, per cui noi spediamo 14,53 euro a flacone: queste non devono essere sterilizzate ma semplicemente pulite perchè devono cagliani-policlinico-detersessere messe su parti di pelle integra non entrando mai in contatto con ferite o verruche. Se viene fatto il contrario la colpa è dell’operatore che non segue le procedure”.

CONSEGUENZE – “In questi ultimi mesi abbiamo avuto due visite dell’Asl che hanno sempre dato esito positivo – continua Cagliani – Meno positiva è stata la pubblicità negativa che ci ha fatto questo filmato portando alcune persone a disdire i propri appuntamenti nel reparto, ma anche in altri reparti della struttura. Tutto a causa di una persone che non ha rispettato le regole del decreto legislativo 231/2001 che disciplina i rapporti datore di lavoro-lavoratore e che obbliga chiunque veda delle irregolarità a denunciare il fatto o alla direzione o all’organismo di vigilanza. Cosa mai fatta dalla donna”.

Non è ancora stato quantificato il danno economico provocato dal servizio, ma anche questo verrà messo in conto alle persone denunciate in procura.

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